> > Juve, inchiesta UEFA: rischia un anno di stop

Juve, inchiesta UEFA: rischia un anno di stop

Calcio

Attesa per metà giugno la sentenza sul caso Juventus: la previsione sanzionatoria non è delle migliori, al discorso giuridico si unisce la questione politica della Superlega

Tutto è bene quel che finisce bene. E per la Juventus non è finito un bel niente. Nonostante il patteggiamento abbia permesso al club torinese di conquistarsi un posto in una delle prossime coppe (Europa o Conference League), la società bianconera resta sotto inchiesta e la previsione sanzionatoria non è delle migliori.

I tempi sono cambiati (purtroppo per i bianconeri)

La Uefa buona che abbiamo visto nei confronti di Paris Saint-Germain e Manchester City è solo un ricordo, non esiste più. Ricordiamo che nel 2022 la società parigina aveva patteggiato una sanzione di sessantacinque milioni (pagandone subito dieci con l’impegno di versare nei successivi tre anni i restanti cinquanta). In modo analogo, nel 2020 il City era stato squalificato per due anni ricevendo una multa di trenta milioni: il Tas ha annullato la pena, giudicando non fittizie le sponsorizzazioni messe a bilancio e riducendo la sanzione a dieci milioni. Sotto inchiesta dallo scorso primo dicembre, le previsioni per la Juventus sono ben altre e si verificheranno molto presto (per capire se il club sarà o meno scritto nel campionato di Serie A).

La Superlega, il dito nella piaga

Seguiranno appello e, in terzo grado, il Tas con corsia privilegiata per una risposta veloce. Premesso che la penalizzazione di dieci punti stabilita dalla prima sentenza e, con essa, il patteggiamento sono conseguenza di una violazione accertata, la sanzione dipenderà principalmente da due fattori: l’entità dello sforamento e il dolo eventuale. Anche l’antisportività può aggiungersi alle cause di stop.

Al discorso giuridico si unisce poi la questione politica della Superlega: se i giudici non emetteranno la sentenza entro luglio, si finirà a dopo l’estate e, se la Corte dovesse confermare il parere dell’avvocato generale Athanasios Rantos, potrebbero finire per organizzare una Superlega incompatibile con la Champions. A far fuori il club bianconero sarebbe direttamente l’Unione europea a questo punto.