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KIM MASSACRA DINARA, ANA SALUTA

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Giudicare la qualità di un match sulla base dei nomi delle partecipanti non è mai una grande idea. Ci sono però occasioni in cui ci si espone al ridicolo. Al momento del sorteggio del tabellone femminile gli occhi degli appassionati sono caduti su un accoppiamento altisonante che metteva di front...

Giudicare la qualità di un match sulla base dei nomi delle partecipanti non è mai una grande idea. Ci sono però occasioni in cui ci si espone al ridicolo. Al momento del sorteggio del tabellone femminile gli occhi degli appassionati sono caduti su un accoppiamento altisonante che metteva di fronte Kim Clijsters, campionessa e mamma, a Dinara Safina, ex numero uno del mondo (sia pur senza titoli dello slam) ora sprofondata in una crisi verticale che la pone al numero 75 del mondo. Una sfida stellare? Chiedetelo agli spettatori della Rod Laver Arena che si sono dovuti accontentare di 44 minuti di “match” in cui la russa non ha conquistato neanche un game e solo 16 punticini. Uno spettacolo imbarazzante per una ragazza che, giunta al numero uno del mondo tra mille critiche a tratti anche esagerate, e scesa dal trono in una picchiata impressionante a cui oggi abbiamo assistito, impotenti ed impietosi allo stesso tempo. Kim, da parte sua, sembra nelle condizioni di aggiungere un altra perla alla sua bacheca, ma siamo solo agli inizi della corsa.

Mentre Kim timbrava cinica il suo cartellino, Ana Ivanovic tornava a far soffrire i suoi tanti fan. La serba, numero 19 del tabellone, è stata sconfitta dalla russa Ekaterina Makarova, 49 del mondo al termine di un match il cui terzo set da solo è durato più del doppio del match Clijsters-Safina, 91 minuti. Ana ha subito infatti una bruciante rimonta con il punteggio di 3-6 6-4 10-8 contro un’avversaria non particolarmente nota per la sua vis pugnandi.

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