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Kronsbein non è morto d’infarto, lo dice l’autopsia dopo lo scontro fra yacht a Porto Cervo  

La vittima, Dean Kronsbein

Arriva l'esito dell'esame tanatologico condotto dal dottor Nioi: Kronsbein non è morto d’infarto, lo dice l’autopsia dopo lo scontro fra yacht a Porto Cervo  

Dean Kronsbein non è morto d’infarto, lo dice l’autopsia dopo lo scontro fra yacht a Porto Cervo che domenica 31 luglio aveva fatto una vittima e 6 feriti. L’imprenditore anglo tedesco sarebbe stato ucciso invece “da una grave lesione spinale e un trauma toracico come conseguenza di un violento impatto a terra”. 

Dean Kronsbein non è morto d’infarto

Kronsbein era morto nello schianto dello yacht a Porto Cervo nel golfo del Pevero e l’esame tanatologico condotto dal dottor Matteo Nioi è finito nella serata del 5 agosto. Per comprendere bene le dinamiche dell’incidente servirà ancora tempo, tuttavia un primo tassello sarebbe stato fissato dal  medico legale incarico dalla Procura di Tempio Pausania

Le accuse reciproche fra i comandanti

Dal canto loro i due comandanti delle imbarcazioni coinvolte si accusano vicendevolmente di negligenza: sono Luigi Cortese per la Sweet Dragon, della famiglia Berlusconi, e Mario Lallone per lo yatch Amore, sul quale viaggiava la vittima con alcuni familiari ed amici. Nei prossimi giorni sono previsti esami ufficiali ed accertamenti tecnici irripetibili su alcune parti dei natanti coinvolti. Non è affatto ecluso infatti che il fascicolo aperto sul caso della avvalersi di un incidente probatorio per fissare in procedura l’esatto ambito di indagine.