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L’altra Italia: affetto e regali in carcere per Alessia Pifferi

Alessia Pifferi

Spunta un'altra Italia che non crede alla tesi dell'omicidio volontario ma vede in lei un'altra vittima: affetto e regali in carcere per Alessia Pifferi

C’è un’altra Italia che, a torto o a ragione e fuori di quanto la procedura penale appurerà in futuro, sta dimostrando affetto ed inviando regali in carcere per Alessia Pifferi. La donna detenuta dallo scorso 21 luglio per il presunto omicidio della piccola figlia Diana come conseguenza di un abbandono in casa a Milano durato sei giorni è diventata oggetto di molte attenzioni.

Affetto e regali per Alessia Pifferi

Alessia è indagata per omicidio volontario ma a molti questo sembra non interessare: alla 36enne stanno arrivando “profumi, creme per il corpo, smalti per le unghie, acqua di colonia, balsami”. E non solo: Leggo cita anche “libri sul pensiero positivo, vestiti, elastici per capelli, biancheria e anche qualche centinaio di euro da spendere in carcere, bonificati sul conto corrente apposito e con il nome del beneficiario indicato”. 

L’avvocatessa: “Su di lei caccia alle streghe”

Repubblica poi spiega che quei regali arrivano direttamente allo studio legale di  Solange Marchignoli, che è l’avvocata che co-difende Alessia. Ha detto l’avvocatessa: “Per quanto mi riguarda, non c’è una causa più urgente né più giusta del proteggere Alessia da questa caccia alle streghe. Ha bisogno di aiuto, questo è indubbio. E non mi troverà sorda al suo appello, mai”. Alessia Pifferi è detenuta in isolamento al carcere di San Vittore