L’annuncio è arrivato dal portavoce della società di gestione del gasdotto Nord Stream 2: “La fuga di gas è finita”. Il gestore delle condotte nel Baltico spiega che la pressione dell’acqua ha “fatto tappo” sulle condutture danneggiare dopo le esplosioni sospette dei giorni scorsi. Ha detto Ulrich Lissek: “La pressione dell’acqua ha più o meno chiuso il gasdotto in modo che il gas presente al suo interno non fuoriesca”.
“La fuga di gas del Nord Stream è finita”
“La conclusione è che c’è ancora gas nel gasdotto“. Intanto ed a parere dell’Agenzia finlandese per l’ambiente (Syke) il bacino danese di Bornholm, cioè il sito di rilevamento della prima perdita dal gasdotto Nord Stream, è “la più importante discarica di armi chimiche nel Mar Baltico”.
La discarica subacquea di armi chimiche
In una nota la Syke afferma che “è probabile che l’effetto delle perdite di gas sulle armi chimiche sia minimo, poiché sono sepolte a diversi chilometri ma gli effetti sono ancora incerti”. Dal canto suo l’agenzia finnica ha dichiarato che “continuerà a indagare sulla questione insieme all’Istituto del Trattato di proibizione delle armi chimiche presso l’Università di Helsinki”. In ordine a quelle indagini si procederà con ispezioni mirate in batiscafo.