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L’Asl chiama una donna e le comunica per errore la morte del padre: è ancora vivo

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Incredibile caso di scambio di persona in Toscana, l'Asl chiama una donna per avvisarla della morte del padre, ma lui era ancora vivo

Incredibile caso di scambio di persona in Toscana,  l’Asl chiama una donna per avvisarla della morte del padre, ma lui era ancora vivo.

L’Asl chiama una donna per annunciare la morte del padre, ma è uno scambio di persona: l’errore

In Toscana si è verificato un terribile caso di scambio di persona. L’Asl Toscana Nord Ovest ha contattato una donna, Veronica Sozzi, per annunciarle la tragica scomparsa del padre, ricoverato in quel momento all’ospedale di Cecina, a Livorno. Ma l’uomo deceduto in realtà era un altro paziente, che nulla aveva a che fare con la famiglia di Veronica.

L’Asl chiama una donna per annunciare la morte del padre, ma è uno scambio di persona: il racconto

Veronica ha raccontato in un’intervista la sua brutta esperienza: Quando ho ricevuto la telefonata mi è preso un colpo. Poi il medico mi parlava del diabete, ma mio padre non ha questa malattia. Per prima cosa ho telefonato alla sorella del mio babbo, poi ho chiamato la mia mamma. Anche se i miei genitori non vivono più insieme sono rimasti legati, una notizia così non potevo certo non dirgliela. Non sapevo più cosa fare. Non mi aspettavo una comunicazione del genere. In questi giorni, a causa del Covid, non possiamo andare in ospedale. Dal reparto mi avevano detto di stare tranquilla e che di domenica non mi avrebbero contattato per dirmi come stava mio padre.”

L’Asl chiama una donna per annunciare la morte del padre, ma è uno scambio di persona: la correzione

Accortosi dell’errore, il reparto ha provveduto con una seconda telefonata dopo circa mezz’ora: “È una storia incredibile: c’è stato uno sbaglio, si sono confusi tra mio padre e un altro paziente così quando mi hanno chiamato per la seconda volta mi hanno detto che era morto un altro, non mio padre, non ho capito più nulla. Ma ci rendiamo conto della situazione? Capisco che questo sia un momento complicato, che negli ospedali ci siano mille difficoltà, ma non si può fare così. Da una parte mi dispiace se qualcuno ci va in mezzo, ma non mi andava di nascondere un fatto così. Ti senti dire: ‘No, scusi, ci siamo sbagliati. È morto un altro, non suo padre, Ci scusi, arrivederci’. Come un altro? Ma è possibile? È stato un sollievo pensare che mio padre è vivo, ma per poco non muoio io dallo spavento.”