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L’India vuole criminalizzare lo stupro coniugale ma i mariti insorgono

l'India pronta a dire basta allo stupro matrimoniale?

In India la donna ha 17 volte più probabilità di subire violenza da parte del marito che di altri, perciò si punta a criminalizzare lo stupro coniugale

Parte dell’India vuole sanare uno sconcio giuridico perdurante e criminalizzare lo stupro coniugale ma i mariti insorgono: l’hashtag diventato trend su Twitter #MarriageStrike non piace ad un’associazione che lancia uno sciopero del matrimonio. Nel mondo ci sono ancora 36 paesi in cui la violenza sessuale all’interno del matrimonio non è ritenuta un reato e l’India è fra questi. 

Un codice penale che risale a quando comandava Londra: oggi l’India prova a criminalizzare lo stupro coniugale 

Il codice penale vigente risale al periodo coloniale e norma come basti essere sposati perché il sesso sia sempre e solo consensuale, anche quando non lo è. Leggiamo: “Il rapporto sessuale di un uomo con la propria moglie, una moglie che non ha meno di quindici anni, non è uno stupro”. Tuttavia qualcosa sta cominciando a cambiare: la Corte Suprema ha istruito alcuni fascicoli preliminari per valutare le istanze di diversi gruppi della società civile che contestano la legge. 

La Save Indian Family Foundation minaccia lo sciopero dei mariti contro l’India che vuole criminalizzare lo stupro coniugale 

Neanche a dirlo, i gruppi per i “diritti degli uomini” sono contrari e la Save Indian Family Foundation, il loro faro in materia di doti truffate, ha promosso lo sciopero del matrimonio. Anil Kumar, fondatore di questo consesso di scienziati, ha esposto le sue ragioni: “Se un uomo si sposa e viene accusato di stupro, non ha modo di difendersi. Non ha protezione. Tutto ciò che chiediamo è che il sesso forzato all’interno del matrimonio sia trattato in modo diverso dallo stupro da parte di un estraneo o di un parente”. 

Ci sono “sfumature da considerare e innocenti che potrebbero essere puniti”: i perché dei no all’India che vuole criminalizzare lo stupro coniugale

Insomma, a parere di Anil Kumar e dei suoi sodali il rischio che un uomo che ha stuprato la moglie sia ingiustamente accusato di stupro c’è tutto, non fa una piega. Poi sagacemente spiega il perché: “Il contesto è diverso, ci sono sfumature che devono essere considerate in modo che uomini innocenti non vengano puniti”.  In più, troppe condanne potrebbero fare jackpot per ottenere alimenti aggiuntivi nei casi di divorzio, non sia mai. Un’indagine dai numeri al ribasso del 2015 spiega che la donna indiana media ha 17 volte più probabilità di subire violenze sessuali da parte del marito rispetto ad estranei.