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L'Inflazione galoppa in Italia: 20 miliardi di euro bruciati nel 2022 secondo FABI

euro

In base alle ultime analisi, con il carovita si è invertita la tendenza al risparmio di molte famiglie

I nuclei familiari italiani che a fine 2021 si aspettavano (o si erano promessi) di risparmiare qualcosa nel 2022 sono decisamente rimasti delusi: lo scorso anno causa inflazione, infatti, è stata bruciata un’importante cifra (circa 20 milioni di euro) stando alle ultime ricerche condotte da FABI (Federazione autonoma bancari italiani).

Erosi i conti degli italiano

Fabi, nel suo più recente report, conferma un’inversione della tendenza al risparmio degli italiani, con una graduale erosione dei conti di migliaia di famiglie che nel 2022 hanno dovuto affrontare il carovita.

Se gli ultimi 4 anni erano stati caratterizzati da costanti aumenti dei risparmi degli italiani nel 2022 la situazione è stata, purtroppo, ben diversa e i dati parlano chiaro.

Dal mese di agosto a quello novembre il nostro Paese ha registrato un calo del saldo totale delle famiglie di 18 miliardi, da 1.177 miliardi a 1.159 miliardi, con una diminuzione dell’1,5%. Una prima diminuzione di 10 miliardi già era stata registrata a giugno, rispetto al mese di maggio.

Il crollo del potere d’acquisto

Secondo FABI, nei primi 7 mesi del 2022 la liquidità accumulata dalle famiglie italiane ha sfiorato i 1.180 miliardi di euro, ma tutto è cambiato nei 4 mesi successivi, quando la situazione è precipitata e molte famiglie sono state costrette ad “attingere alle loro riserve per far fronte ai costi”.

Causa inflazione, inoltre, si segnala un incremento dei nuclei familiari che si sono indebitati per far fronte alla situazione: Fabi segnala in particolar modo un aumento dei prestiti per il consumo e una tenuta dei finanziamenti personali. Qui il commento della Federazione in merito a questo secondo punto:

Si tratta di uno schiaffo rispetto a quelle che sono le condizioni di mercato, perché non sono certamente i bassi tassi di interesse a spingere le richieste, ma piuttosto la crescente propensione a rateizzare gli acquisti, che rende contradditorio il rapporto che gli italiani hanno con economia e risparmio.