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Fisco e inflazione: gli ultimi dati e la rivalutazione del Tfr

L'inflazione fa "correre" le entrate fiscali

Con un gettito maggiorato di quasi 600 milioni l’inflazione sorride al fisco che risente dei "benefici" della stessa e incassa molto

Gli italiani stanno facendo i conti con quanto deciso in Ue sui tassi di interesse e come conseguenza l’inflazione cresce, cresce e per di più sorride al fisco: gli ultimi dati e la rivalutazione del Tfr dicono che questo terribile fenomeno economico del caro prezzi ha dei precisi effetti per gli incassi dell’Erario italiano. In che modo? Il dato di partenza è che i consumatori fanno i conti con il caro prezzi. Gli italiani, dato Codacons alla mano, iniziano a risparmiare sulla spesa ed il fisco sorride all’inflazione.

Il fisco gioisce per l’inflazione: il caso dei Tfr

Perché? Semplice, le entrate tributarie dei primi tre mesi del 2023, così come è stato per tutto il 2022, continuano a correre. Ed in questo modo hanno fatto registrare un +1,3% in più rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Il Sole 24 Ore è stato più chiaro come sempre: tradotto in euro, “vuole dire un +1,4 miliardi di incassi in più. E a far correre le entrate sono stati anche i 589 milioni in più incassati dall’Erario con l’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni del Tfr”. Ma non solo: hanno avuto un peso anche le imposte indirette e in particolare l’Iva sia “sugli scambi interni e dunque su consumi e servizi sia sulle importazioni di prodotti energetici”. L’imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei trattamenti di fine rapporto deve un vero “grazie” all’inflazione, perché essa ha garantito alle casse dello Stato un incasso maggiorato di quasi 600 milioni pari al 105,4% in più rispetto all’anno precedente.

Ecco come si calcola il “balzello” sul Tfr

La tassa sul Tfr prevede il pagamento del saldo per l’anno d’imposta 2022 da parte di datori di lavoro e sostituti d’imposta e la rivalutazione del Tfr viene calcolata sulla base di un coefficiente determinato dall’Istat. Su cosa? Esatto: sull’aumento dei prezzi al consumo registrato nel corso dell’anno, cioè su quel coefficiente che in questo periodo è ai massimi storici.