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L’Istituto Galeazzi di Milano nega le cure a chi non ha la terza dose: è polemica

Uno dei varchi del Galeazzi

Le testimonianze di due persone e le ammissioni alla reception: l’Istituto Galeazzi di Milano nega le cure a chi non ha fatto la terza dose di vaccino

A svelarlo un servizio della trasmissione Fuori dal Coro: l’Istituto Galeazzi di Milano nega le cure a chi non ha la terza dose e scoppia una polemica accesissima, con un Mario Giordano che sbotta a commento: “Questa è una cosa folle”. La denuncia arrivata dalla trasmissione di Rete4 mette al centro l’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano

Senza dose booster il Galeazzi di Milano nega le cure: il servizio di Fuori dal Coro

Secondo risultanze del servizio ed ammissioni interne lì le persone senza il super Green pass non vengano operate. Esisterebbe anche un documento interno che porta la forma in calce del Direttore sanitario, Fabrizio Pregliasco. Nel servizio vengono riportate le testimonianze di due pazienti in predicato di intervento chirurgico a cui lo stesso sarebbe stato negato perché sprovvisti di super Green pass. 

Le conferme raccolte in reception dall’inviato: il Galeazzi di Milano nega le cure senza terza dose

L’inviato di Giordano ha ottenuto i chiarimenti che cercava, sia telefonici che de visu: senza Green Pass al Galeazzi non si opera. A spiegare che in merito esiste una circolare interna è stata l’addetta alla reception, che ha confermato come a firmarla in calce sia stato Pregliasco. Mario Giordano non ha resistito ed è partito di filippica:  “Questa mi sembra una cosa folle. Se una persona deve essere operata, è necessario che venga operata. La medicina non deve discriminare un malato da un altro”.

Mario Giordano esplode contro il Galeazzi di Milano che nega le cure senza Super Green Pass: “Come privilegiare i magri rispetto ai grassi”

E in chiosa: “Allora dobbiamo privilegiare i magri ai grassi e i biondi ai mori. Ma non funziona così!”. Molti organi di informazione e blog vicini alla galassia negazionista sono andati di iperbole, parlando di “un altro sopruso della dittatura sanitaria. Possibile che il diritto alla salute possa essere negato in maniera tanto arbitraria e criminale? Se si pensa ai paesi anglosassoni, dove questo avveniva ben prima della colossale speculazione pandemica, non solo è possibile, ma è dove gli autori occulti di questa speculazione vogliono portare il nostro popolo”. Iperbole o meno la polemica, quella e il fatto oggettivo, restano.