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L’Ucraina riconquista Kherson, la città è in festa. Zelensky: “I residenti abbattono i simboli russi”

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I residenti festeggiano i soldati di Kiev dopo la riconquista di Kherson da parte dell’Ucraina: il messaggio del presidente Zelensky.

La riconquista di Kherson da parte dell’Ucraina è un dato di fatto dopo il ritiro dei soldati russi annunciato da Mosca. Il successo di Kiev è stato commentato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

L’Ucraina riconquista Kherson, la città è in festa: i video sui social

“Kherson è Ucraina!”, è il grido che ha riecheggiato tra le vie della città liberata dall’esercito ucraino nella giornata di venerdì 11 novembre, dopo la ritirata dei russi oltre il fiume Dnepr che ha segnato la fine di nove mesi di occupazione militare.

Con l’annuncio del ritiro di Mosca e l’arrivo dei militari ucraini, nelle strade di Kherson si sono pian piano riversate centinaia di residenti che hanno festeggiato l’ingresso in città dei liberatori dispensando abbracci e sventolando la bandiera nazionale. Alcuni soldati sono stati sollevati e lanciati in aria durante le celebrazioni. Il clima di giubilo è stato immortalato in foto e video diffusi sui social media.

Dinanzi all’Amministrazione Regionale di Kherson, in corrispondenza del punto in un cui a suo tempo sorgeva la statua di Lenin, è stato issato su un piedistallo il vessillo giallo-blu ucraino. A fianco alla bandiera, è stato affisso anche il simbolo blu stellato dell’Unione Europea. Bandiere ucraine, poi, sono state apposte anche sul commissariato di polizia della città.

Nei video postati sui social, è anche possibile osservare i residenti che si sbarazzano delle bandiere russe apposte dagli invasori e dei manifesti che riportavano scritte come “La Russia è sempre qui”.

Kuleba: “Kiev sta ottenendo un’altra importante vittoria”

Il ritiro delle truppe inviate dal Cremlino è stato commentato dal ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba che, facendo riferimento a uno dei manifesti russi affissi in città, ha scritto su Twitter: “‘La Russia è per sempre qui’, recitava un manifesto a Bilozerka, vicino a Kherson. Beh, non proprio! Per tutti nel mondo, compresa l’ASEAN dove mi trovo attualmente. L’Ucraina sta ottenendo un’altra importante vittoria in questo momento e dimostra che qualsiasi cosa dica o faccia la Russia, l’Ucraina vincerà”.

Intanto, mentre i festeggiamenti a Kherson proseguono senza sosta, lo stato maggiore di Kiev ha comunicato che la presa della città avverrà gradualmente e ha sollecitato tutti i cittadini fuggiti dall’area a non tornare subito presso le rispettive abitazioni. Ai residenti, invece, è stato consigliato di restare a casa mentre i soldati ucraini cercano eventuali trappole o invasori russi nascosti. A questo proposito, secondo quanto riferito da alcuni testimoni sul campo, dei militari russi hanno indossato abiti civili per confondersi tra la folla ma potrebbero comunque essere ancora armati.

Il Gur, il servizio di intelligence ucraino, poi, ha rivolto un appello alle truppe russe che si sono ritirate da Kherson invitandole alla resa. Nel frattempo, il Cremlino ha negato che il ritiro delle truppe di Mosca da Kherson rappresenti un’umiliazione e ha garantito che 30 mila soldati con equipaggiamenti e mezzi hanno abbandonato la città nelle prime ore di venerdì 11 novembre. Durante il ritiro, le truppe hanno parzialmente distrutto il ponte di Antonovsky.

Zelensky sulla riconquista di Kherson da parte dell’Ucraina: “I residenti abbattono i simboli russi”

La riconquista di Kherson è stata commentata anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto video serale pubblicato sui suoi canali social. “Kherson è nostra”, ha dichiarato il leader di Kiev definendo l’11 novembre una “giornata storica”. “Stiamo tornando Kherson. Per ora i nostri difensori si stanno avvicinando. Ma le unità speciali sono già in città. La gente di Kherson stava aspettando. Non hanno mai rinunciato all’Ucraina”, ha aggiunto.

Zelensky ha, inoltre, precisato che la città non è ancora stata totalmente liberata ma i residenti “stanno già rimuovendo i simboli russi dalle strade e dagli edifici e ogni traccia della permanenza degli occupanti”.

Rivolgendosi all’esercito nazionale, il leader ucraino ha ringraziato ogni soldato e tutte le unità delle Forze di Difesa che stanno combattendo a sud: “Grazie alle forze armate, all’intelligence, alla SBU, alla Guardia Nazionale, tutti coloro che hanno lavorato per la giornata di oggi nell’Oblast”.

Alle truppe russe, invece, ha detto: “Vi troveremo comunque. L’unica possibilità di salvezza per voi è arrendervi alla prigionia ucraina. Garantiremo che sarete trattati in conformità con la legge e le norme internazionali”.