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La “bomba” di Zangrillo: “I morti covid sono meno di quelli dei dati ufficiali”

Alberto Zangrillo

In una intervista a Libero arriva la “bomba” di Zangrillo: “I morti in cui il covid è considerato causa primaria sono meno di quelli dei dati ufficiali”

La “bomba”, e di bomba vera si tratta, l’ha sganciata Alberto Zangrillo in una lunga intervista rilasciata a Libero, e il sunto è che “i morti covid sono meno di quelli dei dati ufficiali”. Il termine “bomba” è stato ripreso anche dal sito di Nicola Porro che considera le esternazioni dell’esperto la “summa” della situazione attuale. Insomma, il direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele ha un’opinione precisa sulla coronavirus come causa primaria di decesso nei censimenti quotidiani finiti in: bollettino, ed è un’opinione a suo modo dirompente

Bomba di Zangrillo sui morti covid: “Il virus come causa primaria” è sovrastimato

Ha spiegato Zangrillo a Pietro Senaldi: “L’insufficienza respiratoria acuta è di norma la causa primaria di esito infausto da infezione da Sars Cov 19”. E ancora: “La numerosità dei decessi da Covid quale causa primaria è, a mio parere, molto più bassa di quanto giornalmente, ufficialmente dichiarato ma questo verrà dimostrato col tempo”.  

Morti covid, Zangrillo sconfessa gli isterismi e sgancia la “bomba”

Quindi per il prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e medico  di Silvio Berlusconi è arrivato il momento di dire “basta alle isterie: per convivere con il Covid dobbiamo dimenticare i numeri”. Quelli ed a parere di Zangrillo i tamponi, che sono solo un simulacro emotivo

Non solo i tamponi, ma anche i morti, perché sul Covid Zangrillo ha sganciato “la bomba”

A fine 2021 su Twitter Zangrillo aveva scritto su Twitter che “I dati sul numero di tamponi e tasso di positività al coronavirus sono dannosi per la salute mentale ma soprattutto falsi: migliaia di persone positive si sottopongono ogni giorno a test nella speranza di risultare negative”. E a Senaldi ha ribadito: “La corsa al tampone è grottesca, irrazionale e risponde al desiderio infantile di vedersi certificati sani in quel preciso momento”.