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La bufala del medico che riconosce un paziente positivo al supermercato e lo fa chiamare in cassa

I controlli dei Nas nei supermercati Leggende metropolitane ai tempi del Covid: ormai ci abbiamo fat

Sta girando in tutta Italia la bufala del medico che ha riconosciuto un paziente positivo al supermercato e lo ha fatto chiamare in cassa.

Sta circolando una storia completamente falsa che parla di un medico che ha riconosciuto un positivo al supermercato e lo ha fatto chiamare in cassa. La storia rimane sempre uguale, ma cambia la location, e scatena tantissimi commenti. 

La bufala del medico che riconosce il paziente positivo al supermercato

La storia che continua a circolare è questa: un medico di base va a fare la spesa al supermercato e tra le corsie riconosce un paziente positivo che ha appena assistito per Covid. Il medico, preoccupato, chiede al direttore dell’esercizio commerciale di fare una comunicazione con gli autoparlanti. Quest’ultimo chiede al paziente positivo di presentarsi in cassa e dopo poco si presentano in sei. Questa assurda storia sta circolando su siti web, quotidiani e messaggi Whatsapp. L’unica cosa che cambia della storia è la location.

Questa fake news continua a girare. Bari ha smentito immediatamente la notizia. Il direttore del supermercato incriminato era stato tempestato di chiamate da clienti e media. Un quotidiano nazionale ha tirato nuovamente fuori la storia, ma parlando della Sardegna. In realtà è tutto falso. 

La bufala del medico che riconosce un positivo al supermercato: i controlli

Continuano a circolare fake news e leggende metropolitane associate al Covid. Questa storia si basava sulla paura delle persone per un eventuale untore in un luogo chiuso dove tutti vanno abitualmente. I Carabinieri Nas hanno condotto dei controlli a livello nazionale nei supermercati per accertare l’esecuzione corretta delle operazioni di sanificazione anti-Covid. Sono stati ispezionati 981 esercizi e sono state rilevate irregolarità in 173 di questi. Hanno rilevato la positività alla presenza di materiale genetico del Coronavirus in 18 casi riconducibili a carrelli e cestini, tastiere per il pagamento bancomat, tasti delle bilance e dispositivi per la lettura automatica. 

 Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe Confcommercio, Federazione italina dei Pubblici esercizi, ha spiegato che questa operazione condotta dai Nas ha portato l’attenzione sul fatto che il Covid-19 circola abbondanetemente in questi luoghi molto frequentati. I supermercati sono sempre stati aperti, in quanto indispensabili. L’Istituto Superiore di Sanità ha dato diversi consigli per scongiurare i rischi di contagio.

La bufala del medico e le regole nei supermercati

L’Iss consiglia di preparare prima una lista di cose da comprare per ottimizzare i tempi di permanenza nei supermercati, ricordando sempre di usare la mascherina e disinfettare le mani. Nel locale è importante mantenere la distanza di almeno un metro tra clienti e personale, seguendo i percorsi indicati. Bisogna, inoltre, usare sempre i guanti per scegliere prodotti sfusi come frutta, verdura e pane, toccando solo quello che si vuole acquistare. Una volta rientrati in casa bisogna subito lavarsi le mani. Ci sono diverse regole anche per il personale dei supermercati, come attenersi alle buone pratiche igieniche tra cui la gestione delle pulizie, il controllo degli accessi e la distribuzione di igienizzanti. 

Sicuramente sarà capitato che alcuni pazienti positivi siano stati beccati in giro invece che in quarantena. Le storie come quella del medico che ha riconosciuto il positivo al supermercato, però, non hanno mai trovato conferme. Si tratta di fake news che hanno lo scopo di alimentare la paura. Il caso di un contagio per aver toccato una superficie contaminata è davvero molto raro. Esistono studi che hanno evidenziato che è molto raro che il Covid si possa trasmettere con il contatto di superficie infette, siano esse di plastica, vetro, legno, metallo o stoffa.