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La comunità ebraica si mobilita per il Pride 2025 con grande entusiasmo

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La comunità ebraica si mobilita per il Pride 2025, superando anni di disinformazione.

La partecipazione della comunità ebraica al Pride di quest’anno segna una svolta significativa. Dopo anni di false notizie riguardanti il supporto di Israele a questa manifestazione, la verità emerge con forza. “La bandiera con la stella di David è un simbolo religioso e identitario del mondo ebraico”, ha affermato Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride 2025.

Quest’anno, alcuni membri della comunità ebraica hanno già comunicato la loro intenzione di partecipare, con una delegazione di ebrei Lgbt+ europei pronta a farsi sentire.

Le voci della comunità

Colamarino ha chiarito che non ci sono stati contatti formali con l’ambasciata di Israele riguardo al Pride, ma ha sottolineato l’importanza della rappresentanza. “Gli ebrei non devono avere paura di scendere in piazza per il Pride”, ha esclamato, evidenziando la necessità di una maggiore visibilità e inclusione. Il messaggio è chiaro: il Pride è un evento di tutti e tutti devono sentirsi al sicuro nel parteciparvi.

Un Pride inclusivo

Quest’anno, oltre alla comunità ebraica, anche movimenti pro Palestina sono attesi al Pride, creando un’atmosfera di diversità e inclusione. Colamarino ha aggiunto: “Sicuramente vedremo bandiere palestinesi sventolare, come l’anno scorso. Anche se non sappiamo chi parteciperà esattamente, il messaggio di solidarietà sarà forte”. Un segnale di apertura e accettazione, ma anche di complessità, in un periodo di tensioni globali.

Riflessioni sul Medio Oriente

Il portavoce del Roma Pride ha anche espresso preoccupazione per la situazione attuale a Gaza, definendola un “vero e proprio massacro”. “Dobbiamo riflettere tutti su quanto sta avvenendo in Medio Oriente”, ha ribadito, sottolineando l’importanza di non distogliere lo sguardo dai conflitti in corso. La partecipazione a eventi come il Pride diventa quindi un modo per alzare la voce contro le ingiustizie, mostrando solidarietà a tutte le comunità oppresse.