> > La Consulta per l'handicap contro il Comune: "penalizzati i più deboli”

La Consulta per l'handicap contro il Comune: "penalizzati i più deboli”

handicap

L'assistenza ai disabili ha ancora tanti punti critici, le nuove regole della giunta Doria non sono valide per molte famiglie che si trovano in seria difficoltà

Dal primo novembre cambiano le regole per l’assistenza domiciliare all’handicap e l’applicazione dei nuovi criteri. Questo ha spinto le famiglie a ribellarsi protestando e scrivendo una lettera che oggi arriverà dal sindaco Marco Bucci, dei capigruppo in sala rossa e del difensore civico e dell’assessore ai Servizi sociali Francesca Fassio.

Handicap, le criticità

Le nuove regole, deliberate dalle giunta Doria a maggio tramite leggi regionali prevedono 12 mila euro di reddito familiare Isee e l’accesso all’assistenza domiciliare è sempre penalizzata.

A tal proposito spiega Roberto Bottaro, componente della Consulta regionale spiega: “Non riteniamo opportuno vincolare l’erogazione di questi servizi all’Isee. Per il nuovo sistema l’assistenza domiciliare (ADH) è incompatibile con il Fondo, in caso contrario si perderebbero 350 mila euro. La famiglia del disabile somma un Isee di più di 6000 euro tra circa 500 euro al mese con l’assegno di indennità di accompagnamento. Prima ancora ne prendeva solo 350 euro per il Fondo di non autosufficienza con 8 ore alla settimana di assistenza domiciliare. Ora, con le nuove regole, non ha più diritto ai 350 euro e alle 8 ore”.

In risposta arriva Claudio Chiarotti, presidente del Municipio Ponente che dice: “Chiediamo alla giunta di rivedere questa posizione. Si tratta di persone che non si possono alimentare, completamente incapaci di prendersi cura di loro stessi senza un supporto domiciliare.

Sono situazioni di sofferenza estrema ed è vergognoso che le famiglie più deboli, che usufruiscono dell’assistenza ai parenti disabili gravi e gravissimi, siano così penalizzate dal Comune”.

Cristiana Lodi, capogruppo del Pd, porta la voce del partito che si oppone categoricamente alla nuova decisione dicendo: “E’ la prima volta che si interviene sull’indennità di accompagnamento. Queste sono decisioni politiche che andrebbero vagliate non in senso univoco, con la singola azione dei dirigenti ma affrontate in consiglio comunale”.

Handicap, Il caso

Ha creato Il caso la lettera d’addio con cui il veneziano Loris Bertocco ha annunciato l’intenzione di ricorrere al suicidio assistito per togliersi definitivamente la vita. Il motivo? In Italia i disabili sono totalmente abbandonati a se stessi, nessuna istituzione è in grado al momento di compensare le grevi carenze: nessuna assistenza, non un sostegno, aiuti economici miseri e burocrazia fallata da interessi.

Così, ha denunciato Loris Bertocco nella sua lettera d’addio. Paralizzato da quando aveva 19 anni a causa di un incidente stradale, Loris ha lanciato un j’accuse doloroso: lo Stato di fatto nega la dignità ai disabili. Le misure economiche destinate sono risibili e assolutamente inadeguate a coprire i costi che la disabilità necessita: lo Stato eroga due assegni, quello di accompagnamento e la pensione di invalidità, che insieme ammontano a circa 800 euro mensili.

Diceva Bertocco un pò di tempo fa: “Con questi 800 euro mensili una persona affetta da grave disabilità dovrebbe pagarsi tutte le spese che sono tantissime: affitto, mangiare, medicine, eventuali visite mediche per le quali non ha ancora l’esenzione. E, se non ci fossero i parenti a sopperire alla carenza, dovrebbe spendere questi soldi per una badante h24. I soldi non basterebbero mai. Solamente i badanti in grado di seguire un disabile affetto da una grave patologia – al plurale, perché un solo badante non è abbastanza – costano all’incirca 3000 euro al mese, fate un pò voi i conti”.