Emanuela Crosetti La figlia Paris, il nipote Taj e tutti i familiari di Michael Jackson si infuriano per la sua rappresentazione grottesca in “Urban Myths”. Episodio sospeso.
È ufficiale. Sky Arts non trasmetterà l’episodio della serie tv “Urban Myths” con protagonista Joseph Fiennes nel ruolo di Michael Jackson. Il motivo? Le numerose e feroci proteste che sono state sollevate subito dopo il lancio del trailer. La scelta di affidare il ruolo del Re del Pop a un attore dalla pelle bianca ha suscitato, tra il pubblico e non, una vera e propria rivolta. Indignazioni che hanno convinto la produzione a depennare la messa in onda dell’episodio prevista per venerdì 20 gennaio.
A puntare il dito contro la puntata è stata, in primis, la figlia Paris che, su Twitter aveva definito vergognosa la rappresentazione del padre. Un insulto, dichiarandosi disgustata al punto da voler vomitare. Solidale con lei anche il nipote Taj Jackson. Per lui, una totale mancanza di rispetto. A protestare, sono stati anche i tantissimi fan che hanno condiviso il pensiero della famiglia, esprimendo tutta la loro contrarietà.
Davanti a tale polverone, i vertici aziendali di Sky Arts hanno immediatamente deciso di non trasmettere l’episodio. Un episodio che avrebbe dovuto raccontare il leggendario viaggio in auto che Michael Jackson, Marlon Brando ed Elizabeth Taylor avrebbero compiuto dopo il fatidico 11 settembre 2011. “Abbiamo cercato di raccontare in modo leggero i fatti accaduti in quei giorni – hanno spiegato – non era nostra intenzione offendere nessuno. Joseph Fiennes supporta appieno la nostra decisione”. La cancellazione, ovviamente, non riguarda le altre puntate di “Urban Myths” con protagonisti Bob Dylan e Hitler.
La serie tv “Urban Myths” porta sugli schermi le storie legate a personaggi famosi realmente esistiti. Tutti sappiamo che le loro vite sono avvolte da un alone di mistero e di mito. Spesso le loro storie sono così romanzate che è difficile separare il vero dal falso. “Urban Myths” si insinua proprio in questo limbo sospeso tra verità e leggenda. E con un tocco di immancabile humour british che non mancherà di generare sonore risate.
