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La Festa dello Sport della Luiss: campioni sui campi e in aula

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Roma, 30 nov. (askanews) - Una grande festa, è la Festa dello Sport. L'Associazione sportiva Luiss celebra la Dual Career nella sua prestigiosa sede del Campus di viale Romania, a Roma. Un modello che la Luiss ha introdotto dal 1999, primo e unico Ateneo in Italia. Un'occasione per festeggiare i...

Roma, 30 nov. (askanews) – Una grande festa, è la Festa dello Sport. L’Associazione sportiva Luiss celebra la Dual Career nella sua prestigiosa sede del Campus di viale Romania, a Roma. Un modello che la Luiss ha introdotto dal 1999, primo e unico Ateneo in Italia.

Un’occasione per festeggiare insieme gli ottimi risultati raggiunti, tra cui la vittoria delle medaglie olimpiche di Filippo Tortu (oro nella staffetta 4×100), Federica Cesarini (oro nel canottaggio) e Luca Curatoli (argento nella scherma – sciabola a squadre).

“Sono due attività – spiega Luigi Abete, Presidente AS Luiss – una sui libri e dentro l’aula e l’altra sui campi sportivi che insegnano il rispetto delle regole, migliorare se stessi per migliorare anche gli altri. Noi qui lo facciamo con due progetti: uno che valorizza i giovani che fanno l’Università e i giochi di squadra soprattutto collettivi, e dall’altro consentendo ai top atleti di fare insieme alla loro attività un corso di laurea per avere poi la possibilità di essere buoni professionisti”.

Studio e sport un connubio inscindibile: “Ci sono quei momenti in cui spingi un po’ di più sul lato universitario perché magari non hai le gare e altri in cui spingi sul fronte sportivo perché hai le gare: devi trovare il giusto equilibrio, non sempre è facile. Le crisi ci sono sempre, è normale”, prosegue Federica Cesarini, Oro Tokyo Canottaggio.

Dopo i successi a Tokyo, ora si guarda avanti: “L’anno prossimo ci sono i Mondiali, appuntamento molto importante. Sono molto focalizzato anche sui campionati europei, dove l’obiettivo è cercare di prendere una o più medaglie e di riconfermarci con la staffetta, prima ai mondiali e poi agli europei”, conclude l’oro olimpico Filippo Tortu.