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La fiera delle illusioni", in sala film pieno di star di Del Toro

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Roma, 27 gen. (askanews) - Arriva nei cinema l'ultimo film di Guillermo Del Toro, "La fiera delle illusioni", un noir pieno di grandi star, da Bradley Cooper a Cate Blanchett, Toni Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Rooney Mara. Il visionario regista, vincitore dell'Oscar per "La forma dell'...

Roma, 27 gen. (askanews) – Arriva nei cinema l’ultimo film di Guillermo Del Toro, “La fiera delle illusioni”, un noir pieno di grandi star, da Bradley Cooper a Cate Blanchett, Toni Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Rooney Mara. Il visionario regista, vincitore dell’Oscar per “La forma dell’acqua”, ci porta all’inizio in un luna park itinerante degli anni Trenta, regno di terrore e meraviglie, e poi nelle sale della ricchezza e del potere dove albergano la seduzione e il tradimento. Al centro della storia si trova un uomo che vende la propria anima all’arte dell’imbroglio.

Quando si avvicina alla chiaroveggente Zeena e a suo marito Pete, ex mentalista, il carismatico ma sventurato Stanton Carlisle infatti vede spianata la strada per il successo, perché inizia ad utilizzare l’illusionismo per truffare l’alta società newyorkese degli anni Quaranta. Il film è tratto dal romanzo “The Nightmare Alley” di William Lindsay Gresham, scritto nel 1946.

“Il periodo in cui è stato scritto il libro è molto interessante, perché la psicologia e la psicanalisi arrivarono in America più tardi rispetto all’Europa. Quindi c’è stato un momento in cui la religione, l’illusionismo e la psicologia potevano servire per truffare delle persone. Ovviamente non parliamo della buona psicologia, della buona religione o degli spettacoli di valore, però tutte e tre hanno qualcosa di simile”.

Quel truffatore vagabondo si trasforma in un affascinante intrattenitore e manipolatore, talmente abile da convincersi di poter sconfiggere il fato. E attraverso l’ascesa di Stanton Del Toro racconta come si può costruire un personaggio e allo stesso tempo il sogno americano che va alla deriva.

“Se leggi un magazine di gossip degli anni Trenta capisci che questa cosa di costruire un personaggio e apparire ha sempre fatto parte del mondo dello spettacolo. Quello che vedo oggi è che la stessa cosa succede con la ‘costruzione’ di un politico, che diventa quasi un personaggio, come un attore o un wrestler. Spuntano fuori e fanno un numero. E questa è una cosa molto interessante in questo momento”.