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La Germania ha sempre fatto della stabilità dei prezzi un mantra ma l'inflazione morde e i contraccolpi si fanno sentire

Il Fondo Monetario Internazionale avverte: "La lotta all'inflazione avrà un costo doloroso"

Dopo la Germania , l'Italia ha la  più importante industria manifatturiera d’Europa  con i tedeschi che , che a loro  volta rappresentano il   primo partner economico-commerciale del Belpaese .

Dopo la Germania , l’Italia ha la più importante industria manifatturiera d’Europa con i tedeschi che , che a loro volta rappresentano il primo partner economico-commerciale del Belpaese . Durante lo scorso anno l’interazione tra le due Nazioni ha raggiunto nuovi picchi , 170 mld di euro, ed è stato l’anno del confitto russo-ucraino e della crisi energetica. Una crescita di quasi il 20% sull’anno precedente che ha visto una crescita rilevante sia delle esportazioni italiane sia delle importazioni.

A titolo di confronto, il nostro secondo più significativo partner economico-commerciale , la Francia, è separato nell’intercambio di quasi 60 mld. Per i tedeschi , invece, l’Italia si colloca al sesto posto nella medesima graduatoria. A livello distrettuale la Lombardia, da sola, rappresenta un terzo dell’interscambio globale, seguita da Veneto ed Emilia Romagna. Parallelamente, sono Baden W e la Baviera, gli stati federati a sud, quelli principalmente implicati negli scambi con l’Italia. Parliamo quindi di uno dei più importanti poli manifatturieri d’Europa, che si distende tra il sud della Germania e la pianura padana.

Ecco quindi che i due trimestri ininterrotti di flessione dell’economia tedesca, alla fine del 2022 e all’inizio di quest’anno , rappresentano una orribile notizia anche per il nostro Paese. Secondo l’ultimo report della Camera di Commercio Italo-Germanica tutto il comparto tradizionale dell’interscambio è in crescita in termini di controvalore monetario.

La produzione industriale rimane il cardine dei flussi tra Italia e Germania con risultati importanti nel settore siderurgico, chimico-farmaceutico, macchinari e agroalimentare. Per quanto riguarda invece i volumi, bene il settore dei macchinari, e agroalimentare per il nostro export e gomma per l’export tedesco mentre altri comparti hanno registrato una flessione, come per esempio il settore della siderurgia: in Germania è scesa la produzione ma sono aumentati i prezzi mentre sono rimasti fissi i volumi del tessile nostrano e alimentare tedesco.

Per il futuro il discreto andamento dell’economia Made in Italy potrebbe subire la dinamica negativa di quella tedesca . I primi tre mesi dell’anno in corso evidenziano un tracollo dei consumi delle famiglie dovuto soprattutto al rialzo improvviso dell’inflazione e questa fragilità della domanda interna si combina con una graduale difficoltà sui mercati esteri. Gli scambi con la Cina registrano poi una marcata flessione rispetto allo scorso anno. Solo l’export di auto dalla Germania alla Cina registra un calo del 25% circa su base annua; e la nostra industria riferibile ai componenti per auto dipende parecchio da quella tedesca.

Si profila adesso un fenomeno di trasformazione articolata del sistema produttivo tedesco sia per quanto riguarda gli aspetti tecnologici che quelli geopolitici. Sicuramente le ripercussioni arriveranno anche in Italia con l’aggiunta dell’aggravante di un deciso calo della spesa delle famiglie. La Germania ha sempre fatto della stabilità dei prezzi un mantra e ora che l’inflazione morde i contraccolpi si fanno sentire nonostante le risorse messe in campo