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La ginestra Leopardi commento

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Nel 1836 Leopardi è a Napoli e qui e compone la sua poesia "La ginestra o il fiore del deserto" a Torre del Greco, da dove vede il Vesuvio che nel 79 d.C aveva distrutto Pompei ed Ercolano. Una visione che lo porta a riflettere, sul tempo di oggi, quindi sul presente, ma anche sulla catastrofe uman...

Nel 1836 Leopardi è a Napoli e qui e compone la sua poesia “La ginestra o il fiore del deserto” a Torre del Greco, da dove vede il Vesuvio che nel 79 d.C aveva distrutto Pompei ed Ercolano. Una visione che lo porta a riflettere, sul tempo di oggi, quindi sul presente, ma anche sulla catastrofe umana, compreso il fatto che la morte è l’unica cosa che ci accomuna tutti e che nessuno ne è esente. L’uomo che pensava di essere al centro del mondo capisce di essere solo una parte di esso e non il suo centro.
Leopardi smentisce così ogni forma retorica del progresso umano. Ma di fronte a questo destino di catastrofe si annuncia un’unione di tutte le specie nella comune consapevolezza di un destino che tutte le comprende. L’uomo è destinato ad essere sconfitto nella sua guerra contro la natura. Una natura definita matrigna, che tutto crea e tutto distrugge, ma anche una natura, che nella sua crudeltà, permette di godere del profumo della ginestra, simbolo di speranza e di qualcosa di positivo.