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La Grotta Azzurra di Capri

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La Grotta Azzurra di Capri è un luogo magico e unico al mondo. Scopriamo perchè è tanto speciale e famoso.

In Italia si sa, tra bellezze artistiche e paesaggistiche c’è da perderci la testa. La Grotta Azzurra di Capri è uno dei tantissimi luoghi assolutamente da visitare almeno una volta nella vita. Luogo magico e suggestivo, è unico nella sua specie e racchiude in sè leggende e miti che arrivano dal mondo antico. Il fascino della Grotta Azzurra vive da sempre. Spieghiamo perchè questo luogo è così famoso e speciale.

La Grotta Azzurra

Partiamo dal descrivervi anzitutto di che luogo si tratta. La Grotta Azzurra è una cavità naturale, carsica, che si apre a nord-ovest dell’Isola di Capri. E’ lunga circa 60 metri e larga 25. L’ingresso è molto stretto e basso, per questo quando ci si accede è necessario stendersi sulla barca su cui si viaggia. Il nome “Azzurra” le è stato attribuito proprio per la stupenda colorazione azzurra dell’acqua. Che da la sensazione di “volare” sull’acqua, più che galleggiare. La particolare sfumatura è data dai raggi solari che penetrano da una finestra sottomarina, posta proprio in concomitanza con l’ingresso. La luce viene filtrata dall’acqua, che assorbe il rosso e mostra l’azzurro marino. Anche i favolosi riflessi argentei degli oggetti immersi nell’acqua della grotta hanno spiegazione scientifica. L’aria sulla superficie degli oggetti ha indice di rifrazione diverso da quello dell’acqua. Permettono quindi alla luce di uscire, regalando riflessi argentei.

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Miti e leggende

Anche la Grotta Azzurra, come ogni luogo straordinario, racchiude in sè miti e leggende. Si dice che un tempo fosse chiamata Gradola, e che i marinai – secoli fa – temevano di avvicinarsi a essa per paura di spiriti e demoni che si pensava abitassero l’antro. Oggi esiste una spiaggia di Anacapri che riporta il suo antico nome, Gradola. E’ stato appurato che ai tempi di Tiberio, in epoca romana, la grotta venisse utilizzata come ninfeo marino, e cioè come edificio sacro dedicato a una ninfa. Al suo interno sono state rinvenute statue che oggi vengono custodite alla Casa Rossa ad Anacapri. Una di esse è la rappresentazione di Nettuno, dio del mare, mentre le altre due raffigurano Tritone, figlio di Nettuno. Pare che – secondo gli esperti – altre quattro statue si troverebbero sul fondale sabbioso della grotta. Tiberio visse a Capri per 5 anni e amava nuotare nelle acque dell’antro. Si dice che i suoi nemici venivano gettati in mare da una roccia nei pressi della sua villa. Ecco che per anni l’azzurro incandescente dell’acqua veniva quindi attribuita a demoni e mostri legati alle morti violente.

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Riscoperta e visite

Dopo anni in cui la Grotta venne abbandonata dai marinai proprio per timori e leggende paurose, ecco che viene “riscoperta” nel 1826. Due pittori, August Kopisch ed Ernst Fries, rilanciano le bellezze del luogo attraverso dipinti e poesie. Oggi la Grotta Azzurra è visitabile solo su piccole imbarcazioni che vi permettono un tour al suo interno. L’orario migliore per ammirare i riflessi è tra le 12 e le 14. Nel pomeriggio le attese per l’ingresso diminuiscono, ma il mare diventa mosso. Si sconsiglia la visita a bambini sotto i 3 anni per le attese sotto il sole cocente, e durante le giornate nuvolose. Nella Grotta è vietato nuotare e tuffarsi dalle imbarcazioni.

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