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La guardia giurata dell’avvistamento di Denise Pipitone a Milano: “La madre fu dura con me”

Felice Grieco

La guardia giurata dell’avvistamento di Denise a Milano: “La madre fu dura con me”. Felice Grieco ripercorre i momenti del suo incontro con la bimba

La guardia giurata dell’avvistamento di Denise Pipitone a Milano Felice Grieco ripercorre le tappe salienti del momento in cui credette di aver incontrato la piccola scomparsa da Mazara del Vallo un mese prima. Lo fa dopo aver raccontato già quella storia a Domenica Live ma con la nuova e struggente consapevolezza innescata dall’ultima beffa sulle sorti della figlia scomparsa di Piera Maggio. E proprio a proposito della madre di Denise Grieco non nasconde che in un primo momento ci furono incomprensioni forti con la donna. Dice Grieco: “Ho incontrato Piera. Inizialmente fu dura nei miei confronti, ma le venne spiegato che non avrei potuto fare altro che chiamare la Polizia. Poi ci siamo parlati e chiariti”.

La guardia dell’avvistamento di Denise; cosa accadde

Ma cosa avrebbe dovuto fare la guardia giurata e soprattutto cosa accadde e in che giorno? Era il 18 ottobre del 2004. Era trascorso poco più di un mese dalla scomparsa di Denise Pipitone, la piccola di 4 anni sparita nel nulla a Mazara del Vallo. In quei giorni tutta Italia era tappezzata dalle immagini della piccola diffuse da famiglia e forze dell’ordine. All’epoca Grieco era una giovane guardia giurata di una banca di Milano. E per pochi minuti aveva interagito con una bimba che poteva essere davvero Denise. Quel ricordo se lo porta dietro da decenni ormai, nella terra grigia a metà fra dubbio e rammarico.

Il gruppetto e la bambina con il graffio

Quel giorno Grieco era dovuto uscire dalla banca in cui lavorava. Doveva infatti allontanare un minore che stava suonando. Seguendo il bambino si era accorto che il ragazzino era parte integrante di un gruppo di tre adulti di etnia rom (due donne e un uomo) e una bambina. E i dettagli di quest’ultima si impressero nella memoria di Grieco. Malgrado le temperature alte era vestita in maniera molto pesante, poi portava anche un cappuccio in testa che ne nascondeva i capelli. E ancora: la bambina, che una delle donne chiamava “Danàs”, assomigliava moltissimo a Denise ed aveva un graffio sul viso uguale a quello che la madre aveva descritto dopo la denuncia di scomparsa.

Il tentativo di prendere tempo in attesa del 113

Grieco provò a prendere tempo offrendo degli snack alla piccola e chiamando il 113, ma proprio le Forze dell’ordine gli spiegarono che non poteva superare i limiti operativi della sua condizione di guardia giurata e che doveva attendere l’arrivo di una volante. Grieco fece un video che, visionato da Piera Maggio, diede la certezza che la bambina fosse proprio Denise.

L’occasione mancata e il chiarimento

In seguito arrivarono momenti di confronto anche duro con Piera, quando la speranza di ritrovare subito Denise si fece più flebile e quell’occasione mancata assunse connotazioni emotivamente ancora più devastanti e si innescò una lunghissima serie di segnalazioni giunta fino ad oggi ma “poi ci siamo parlati e chiariti”.