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La Lega chiede zone gialle, Draghi: "Ritrovare gusto del futuro"

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Roma, 29 mar. (askanews) - Al vertice Stato-Regioni, i governatori di centrodestra hanno spinto per delle "riaperture ragionevoli". A riferirlo sono state fonti della Lega, secondo le quali i governatori del Carroccio hanno insistito affinché "nel prossimo Decreto (dal 7 aprile) siano previste de...

Roma, 29 mar. (askanews) – Al vertice Stato-Regioni, i governatori di centrodestra hanno spinto per delle “riaperture ragionevoli”. A riferirlo sono state fonti della Lega, secondo le quali i governatori del Carroccio hanno insistito affinché “nel prossimo Decreto (dal 7 aprile) siano previste delle clausole per ripristinare le zone gialle nei territori ove i numeri lo consentono”.

Il vertice è stato introdotto dal premier Mario Draghi, il quale nei giorni scorsi aveva strigliato le Regioni per la lentezza, in alcuni casi, nella somministrazione dei vaccini alle categorie più fragili. Per Draghi occorre ridare speranza al Paese, pensando a programmare e alle riaperture: “Bisogna cominciare ad aver di nuovo il ‘gusto del futuro'”, ha affermato, secondo una nota.

All’atteso vertice, organizzato per fare il punto sul piano vaccinale e arrivare alla soglia delle 500.000 dosi al giorno, oltre ai presidenti di Regione, hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo. A presiedere la ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, la quale su Instagram ha ricordato che la vera sfida è che “entro Pasqua arriveranno in Italia 3 milioni di dosi” e che andranno somministrate “il più velocemente possibile”.

Per quanto riguarda le forniture dei vaccini per i prossimi mesi la Commissione ha assicurato – secondo Draghi – che le dosi dovrebbero essere più che sufficienti per raggiungere l’immunità per il mese di luglio in tutta l’Europa.

“Lo Stato non può lavorare senza le Regioni e viceversa”, ha affermato ancora in mattinata il presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, assicurando che con il Governo “non c’è stato alcun strappo e nel caso è già stato ricomposto”.