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La Lega gela Formigoni: si vota ad aprile

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La Lega Nord si rimangia gli accordi presi con il Presidente della Regione Lombardia e vuol tornare al voto il prossimo aprile. La decisione è stata presa dopo l'incontro fiume nella sede del Carroccio di via Bellerio. Su tutte le furie Formigoni che parla di accordi violati: "Gli accordi presi co...

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La Lega Nord si rimangia gli accordi presi con il Presidente della Regione Lombardia e vuol tornare al voto il prossimo aprile. La decisione è stata presa dopo l’incontro fiume nella sede del Carroccio di via Bellerio. Su tutte le furie Formigoni che parla di accordi violati:

“Gli accordi presi con la Lega a Roma 36 ore fa erano diversi. Se Maroni ha cambiato posizione credo che ce lo spiegherà”, aveva detto a caldo il governatore della Lombardia. Formigoni ha richiamato tutti a farsi carico della “chiarezza” necessaria in questa situazione, aggiungendo: “Io sono pronto a farmi carico di questa chiarezza. Interrompere l’esperienza” di governo della Regione Lombardia “è un danno molto grave. Per ridurlo, in mezzo non deve passare troppo tempo: lo si abbrevi il più possibile”.
“La decisione della Lega mi stupisce: arriva due giorni dopo l’incontro tra Maroni, Formigoni e Alfano in cui si era escluso, per evitare di penalizzare la Lombardia, di anticipare la fine anticipata della Giunta. Mi viene da domandare a Maroni: cosa e’ cambiato?”. dice all’Adnkronos, il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa. “Non vorrei -prosegue l’ex ministro della Difesa- che fosse una mossa per cercare di dimostrare che sono loro i ‘veri’ moralizzatori. Anche perche’ gli assessori li hanno loro come li abbiamo noi…”. “Eravamo abituati ad una Lega un po’ piu’ affidabile. A questo punto -osserva La Russa- sarebbe opportuna una nuova riunione” tra Lega e Pdl “per spiegare i motivi di questa scelta e se si tratta di una decisione irreversibile”.

Non è dello stesso avviso Maroni:

“L’intesa raggiunta nel corso dell’incontro a Roma con il segretario del Pdl, Angelino Alfano, riguardava esclusivamente l’azzeramento della giunta regionale della Lombardia e la realizzazione di una nuova legge elettorale regionale entro Natale, mentre non conteneva alcun riferimento alla durata della legislatura”.