> > La madre della Meloni contro la Jebreal: "Si vergogni"

La madre della Meloni contro la Jebreal: "Si vergogni"

La madre della Meloni contro la Jebreal: "Si vergogni"

Anna Paratore, mamma della Meloni, difende la figlia dalla Jebreal: "Si vergogni"

L’attacco pubblico di Rula Jebreal alla futura nuova Premier Giorgia Meloni non è affatto passato inosservato, così recita la giornalista sul social: «La Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza. In una democrazia ci sono responsabilità individuali non colpe/punizioni collettive». Scatenando l’ira, oltre che degli elettori di Fratelli d’Italia, della madre della Meloni, Anna Paratore. 

La risposta della mamma della Meloni, Anna Paratore

«Si vergogni» la sentenza:, «visto che attribuisce a Giorgia parole mai pronunciate, concetti violenti e stupidi mai partoriti soprattutto perché, a differenza di tanti bei faccini che fanno carriera sgomitando o grazie ad amicizie importanti, mia figlia scema non è e quando parla sa ciò che dice». Dopo che la giornalista Jebreal aveva nei giorni scorsi attaccato la leader di Fratelli d’Italia usando come metafora la condanna del padre per spaccio di stupefacenti. «Dopo che per anni ho sopportato i peggiori insulti nei confronti di Giorgia, bugie e mistificazioni di tutti i tipi, calunnie vergognose che, detto per inciso, se in Italia sei di destra non riesci nemmeno a far condannare in un’aula di tribunale, sono davvero stufa», si sfoga in una lettera la mamma della Meloni, postata poi da diversi parlamentari spiegato la  di Fratelli d’Italia sui social. Per esemplificare ancora meglio la situazione, una parte di storia personale:  «La mia storia con il padre delle mie figlie non è materia pubblica, così come non credo lo sia la vita di un uomo che è mancato già da svariati anni. Infatti, l’ultima volta che le mie bambine ed io lo abbiamo incontrato, è stato in un lontano pomeriggio intorno al 1988, a Villa Borghese, un giardino pubblico romano, dove Francesco Meloni aveva chiesto di rivedere le sue figlie dopo che da circa 5 anni non avevano sue notizie. Fu un incontro inutile e superficiale, con due bimbette che a malapena si ricordavano di lui, e lui che si faceva chiamare Franco perché sosteneva che “papà” lo invecchiasse. Dopo di allora, il vuoto assoluto.