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La Mafia uccide solo d'estate: curiosità

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La Mafia uccide solo d'Estate è la serie televisiva che ha riscosso un grande successo su Rai Uno, nata dall'idea del conduttore Pif. Non sempre le serie tv trasmesse da Rai Uno hanno riscosso successo ma La Mafia uccide solo d'Estate, la serie italiana andata in onda a novembre è stata davvero u...

La Mafia uccide solo d’Estate è la serie televisiva che ha riscosso un grande successo su Rai Uno, nata dall’idea del conduttore Pif.

Non sempre le serie tv trasmesse da Rai Uno hanno riscosso successo ma La Mafia uccide solo d’Estate, la serie italiana andata in onda a novembre è stata davvero una delle più apprezzate di sempre portando a casa uno share di gradimento medio attorno al 30%. Una serie televisiva che ha superato ampiamente nel gradimento I Medici che ha fatto davvero molto discutere per le sue formule ormai trite e ritrite che sicuramente catturano consenso ma non riescono ad elevare la qualtià dell’offerta televisiva targata Rai.

La serie televisiva ideata da Pif è un esempio concreto di buona tv che concede qualcosa ai vecchi schemi ma non rinuncia alla qualità. Sicuramente azzeccato lo stile del racconto, mentre il cast tutto italiano è stato davvero una delle scelte migliori della produzione a riprova del fatto che non sempre occorre andare oltre confine per trovare attori validi. Apprezzata dalla critica anche la regia e la fotografia, una miscela che ha funzionato in modo idilliaco e che ha contribuito al successo de La Mafia uccide solo d’Estate.

Un prodotto televisivo che ha fatto della semplicità il suo punto di forza, soprattutto per la capacità di saper parlare alla gente comune senza eccessi come si deve sempre fare per una fiction adeguata alle famiglie italiane. La tv di qualità è dunque possibile anche all’insegna della semplicità è l’insegnamento che la tv di stato deve trarre dal successo di questa fiction che potrebbe avere un seguito, tenuto conto del grande consenso ricevuto dagli italiani.

Una commedia drammatica vissuta attraverso i ricordi d’infanzia del protagonista che, tra toni paradossali, descrive una sanguinosa stagione di Cosa nostra a Palermo negli anni più caldi vissuti dal capoluogo siciliani a cavallo tra gli anni settanta e gli anni novanta, dall’omicidio Dalla Chiesa fino alla morte di Falcone e Borsellino.