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La moneta da due euro con Falcone e Borsellino è in circolazione: ecco in che numero

La faccia della nuova moneta da due euro con Falcone e Borsellini

La moneta da due euro con le immagini dei due magistrati anti mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è in circolazione dall'inizio del 2022

La moneta da due euro con Falcone e Borsellino annunciata dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze a novembre scorso è in circolazione: ecco in che numero e con quali caratteristiche. Caratteristiche che partono da un assunto: non si tratta solo di un pezzo da collezionisti, ma un conio limitato però con pieno valore legale che porta effigiati i due magistrati simbolo della lotta alla mafia

Circolano già i due euro con Falcone e Borsellino per i trent’anni di Capaci e via D’Amelio

Le monete sono state coniate nei mesi scorsi dal Poligrafico dello Stato e sono entrate in circolo con l’inizio del nuovo anno, in occasione del trentennale della morte delle due toghe. Gli appassionati di collezionismo e numismatica sono in fibrillazione già da giorni e online sono partite già le prevendite. 

Tre milioni di monete da due euro con Falcone e Borsellino ripresi dalla famosa foto di Gentile nel ‘92

Il decreto prevede una emissione pari ad un valore nominale di sei milioni di euro, il che significa tre milioni di monete. E come sono fatte? Al centro di una faccia della moneta compare l’iconica foto di Falcone e Borsellino, intenti a chiacchierare sorridenti a un convegno. Il disegno è stato composto dall’artista incisore Valerio De Seta. La foto mastro è quella famosa di Tony Gentile scattata nel 1992. 

Sigla dell’autore De Seta ed acronimo della Repubblica sulla moneta da due euro con Falcone e Borsellino 

Campeggiano poi le dodici stelle dell’Unione europea che circondano la parte esterna della moneta da 2 euro e ad arco compare la scritta in Maiuscolo “Falcone – Borsellino”. Campeggia sulla moneta anche l’acronimo della Repubblica italiana “RI”. In piccolo a destra poi comparirà la lettera “R”, identificativo della Zecca di Roma, mentre a sinistra la sigla dell’autore: “VdS”, cioè Valerio De Seta.