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La nonna non sa leggere: nipote disegna i nomi della rubrica

nipote disegna i nomi della rubrica

Pedro Ortega ha voluto aiutare la sua nonna che non sa né leggere né scrivere

Una storia curiosa che dimostra quanto siano preziosi i nonni, quanto eterno e incondizionato sia il loro amore. Si tratta di un sentimento pienamente corrisposto da parte dei nipoti, viziati, coccolati, cresciuti ed educati dai genitori dei propri genitori. Ma quando i nonni diventano anziani sono i più giovani a doversi prendere cura di loro. E così ha fatto Pedro Ortaga, un giovane trentenne che ha voluto offrire un aiuto importante alla nonna settantaquattrenne che non sa né leggere né scrivere.

Nella Spagna rurale dell’epoca franchista, tra regole serrate e diffuse condizioni di estrema povertà, erano tanti i bambini del tempo che dovevano abbandonare sul nascere gli studi per andare a lavorare, tra operai nelle fabbriche e contadini nelle campagne. Era difficile sfamare le tante bocche di famiglie spesso numerose. Non bastavano le pesetas dei papà: anche i più piccoli dovevano contribuire al fabbisogno dei familiari. Questo è successo anche a nonna Encarna Alés. Dal punto di vista economico vi fu una drammatica regressione durante il regime dittatoriale del Caudillo. I piani di modernizzazione pensati dai governi democratici precedenti vennero sostituiti dai pensieri conservatori di destra. La mano d’opera fu soggetta a una forte disciplina coercitiva. Ogni loro diritto di espressione fu soppresso, vissero in uno stato di estrema povertà, in particolare negli anni Quaranta.

Un regalo per la nonna

Encarna Alés, di Linares, in Spagna, ha 74 anni e non sa né leggere né scrivere: ha dovuto lasciare la scuola a otto anni per andare a lavorare. Ma grazie al nipote Pedro Ortega può consultare la sua rubrica telefonica. Quando vuole chiamare qualcuno, invece di cercare i numeri telefonici ordinati per nome in ordine alfabetico, li trova accanto a un disegno semplice e carinissimo realizzato dal nipote.

Ortega ha condiviso su Twitter alcune pagine della rubrica che ha disegnato per la nonna. Ha scritto in un tweet diventato subito virale: “L’agenda telefonica di mia nonna. Un compito che ho svolto per vent’anni e che non può essere svolto da nessun altro”. Quindi ha voluto spiegare: “Lei non sa leggere ma capisce perfettamente i miei disegni. Ci divertiamo moltissimo ad aggiornare l’agenda”.

nipote disegna i nomi della rubrica

Aveva solo 11 anni quando il padre gli diede un block notes per annotare i numeri di telefono per la nonna. Invece dei nomi, schizzò dei disegni che lei potesse facilmente associare a ogni persona. Oggi Ortega ha 31 anni e vive a Siviglia, dove lavora come responsabile della comunicazione di Izquierda Unida in Andalusia, ma appena può torna a Linares dov’è cresciuto insieme alla sua famiglia, compresa nonna Encarna, a cui è particolarmente affezionato.

Rincasato per le meritate ferie estive, ha colto l’occasione per aggiornare i numeri in agenda, a patto di non cambiare i disegni. Una volta, ha raccontato al quotidiano spagnolo El Pais, ha cambiato il disegno associato al numero del sarto. A un paio di forbici e al metro, ha aggiunto una signora a un tavolo. La nonna gli ha chiesto: “Pedro, cos’è? Non cambiare nulla. Altrimenti non capisco”.

Una rubrica telefonica speciale

A ogni persona è associata una cosa. A un fratello di Pedro, un coniglio perché lo ha avuto per anni come animale domestico. Una delle figlie è una valigia perché le ha vendute per anni. Si tratta di ricordi indelebili impressi nella mente della nonna.

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Altre associazioni sono più semplici. Il televisore per il tecnico specializzato. Una macchina da cucire per la sarta. La rubrica è diventata ancora più preziosa per la donna da quando è morto il marito che invece sapeva leggere. Da sempre un grande aiuto nella loro vita quotidiana. Lei sa solo scrivere il suo nome. Nel 1952 a otto anni ha dovuto abbandonare la scuola. “Eravamo otto fratelli e abbiamo iniziato a lavorare presto per avere qualcosa da mangiare. Ho iniziato a lavorare in una panetteria e poi a pulire l’abitazione di una signora”, ha raccontato Encarna Alés.