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La regola che ha permesso a Mahmood e Blanco di dire parolacce sul palco

Mahmood e Blanco in backstage all'Esc

Perché "mandare tutto a p****ne" non è affatto un'espressione da censurare: ecco la regola che ha permesso a Mahmood e Blanco di dire parolacce sul palco

La regola che ha permesso a Mahmood e Blanco di dire parolacce sul palco dell’Eurovision Song Contest 2022 è la stessa per cui ai Maneskin un anno fa fu impedito di cantare “c***o” e non è un paradosso. All’Eurovision Song Contest vinto in questa edizione dagli ucraini della Kalush Orchestra i due hanno presentato la loro “Brividi” rimaneggiata ma non censurata. Che significa? Che secondo i dettami temporali molto rigidi la canzone è stata tagliata in quanto a timing ma solo su quello. Non c’è stata infatti  tuttavia alcuna modifica al testo, anche a contare la presenza di una parolaccia presente nel testo, in quel passaggio in cui Blanco canta “Ma scusa se poi mando tutto a puttane”. 

Mahmood e Blanco e il “permesso” di dire parolacce sul palco

Perché gli organizzatori in questo caso sono stati tolleranti quando invece ad esempio con la Lituania avevano ingiunto di rimuovere dal cantato la parola “p**sy” dalla prima strofa del brano “Eat your salad”? La parola chiave è “contesto”. Spieghiamola. Quando nel 2021 i Maneskin presentarono e vinsero con la loro  “Zitti e Buoni” vennero cambiati i passaggi “vi conviene grattarvi i co***oni” e “non sa di che ca**o parla”, a dire il vero direttamente dalla delegazione italiana in maniera preventiva. 

Il caso Maneskin e le differenze nel testo

Questo perché quelle erano parolacce con funzione attributiva diretta del loro significato. Nel caso di Mahmood e Blanco invece l’uso della parola “pu***ne” non ha un senso offensivo ma è ma contestualizzata in frase che è un modo di dire. “mandare tutto a puttane” significa mandare in malora qualcosa e non rimanda alla prostituzione.