> > La satira degli anni 90 nel giornale Cuore

La satira degli anni 90 nel giornale Cuore

La satira degli anni 90 nel giornale Cuore.

La satira degli anni 90 era molto ben rappresentata, anche grazie a un giornale che permetteva di ridere di gusto, ovvero Cuore. Cuore è stato un settimanale considerato il simbolo degli anni 90, nonostante sia nato alla fine degli anni 80 ed era un giornale molto importante, letto da molte ...

La satira degli anni 90 era molto ben rappresentata, anche grazie a un giornale che permetteva di ridere di gusto, ovvero Cuore.

Cuore è stato un settimanale considerato il simbolo degli anni 90, nonostante sia nato alla fine degli anni 80 ed era un giornale molto importante, letto da molte persone che si recavano in edicola per acquistarlo. Inizialmente, era un inserto de L’Unità, ma una volta sciolto il Partito Comunista, il settimanale è diventato a sè stante e ha iniziato a farsi conoscere. Il giornale è nato grazie a Michele Serra, che in quel periodo si occupava di sport e di cultura con Aloi e Paterlini. Cuore è stato considerato un giornale satirico, un po’ come il giornale francese diretto da Charlie Hebdo per la sua satira pungente e rivolto anche ai giovani che la apprezzavano molto come rivista.

I migliori autori, come Vauro, Altan, ElleKappa e molti altri confluiranno qui, oltre ovviamente ai grandi comici del periodo, dalla Gialappa’s sino a Gino e Michele, a Stefano Benni e anche lo stesso Beppe Grillo. In quel periodo, sulla rivista comparivano anche i primi nomi di conduttori che con il tempo si sarebbero fatti strada, da Daria Bignardi a Fabio Fazio a Patrizio Roversi.

Il punto focale del giornale è la capacità di fare un giornalismo diverso, surreale, atipico, come dimostrano i titoli di quel periodo: “Scatta l’ora legale, panico tra i Socialisti“, o “Fanno i comunisti, e poi vanno a fare la settimana bianca“, “Aiuta lo Stato: uccidi un pensionato“, oltre ovviamente a prendere in giro il Vaticano e il mondo cattolico. Un grande successo che andà scemandosi, anche per via del cambio di direttore che passò da Serra a Claudio Sabelli Fioretti senza riscuotere il successo precedente.