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La siccità che non finisce più da un anno: il Trebbia ridotto a un torrente

Un ramo del Trebbia ridotto ad un torrentello

I livelli idrometrici sono al minimo malgrado sia inverno e piove poco, la siccità che non finisce più da un anno: il Trebbia ridotto a un torrente

La siccità che non finisce più da un anno: il Trebbia è ormai ridotto a un torrente ed immagini e video sui social lo dimostrano in maniera netta. Quello che di fatto è un fiume di portata ordinaria e che è uno degli affluenti del Po, leggasi Po, si è ridotto in alcuni punti ad un rigagnolo. Ma cosa accade? Malgrado si sia in pieno inverno la portata di uno dei maggiori affluenti del Po ammonta a poco più di quella del luglio 2022

Siccità, Trebbia ridotto a un torrente

Ci sono dei punti di rilevazione che rendono bene l’idea: all’altezza ad esempio del Castello di Rivalta, uno dei punti in cui il letto del Trebbia è più ampio, lo spettacolo è desolante: il corso d’acqua è più simile ad un torrente. Tutta colpa di una siccità “ormai endemica che va contrastata con investimenti, programmazione e la realizzazione di invasi sia medio-piccoli che medio-grandi”. Chi lo dice? Andrea Colombo, dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po

La “magra” dovuta all’assenza di piogge

Quello che sta preoccupando in attesa dell’arrivo dei mesi estivi è lo stato di magra invernale del fiume Po e dei suoi affluenti. Il dato è quello per cui il livello idrometrico è di gran lunga al di sotto della media del periodo. Colombo spiega che è “nella normalità che nella stagione invernale ci siano periodi di magra per gli affluenti sia appenninici che alpini, ma questa magra un tempo era dovuta alle precipitazioni nevose e alle basse temperature”. E in chiosa: “Il problema infatti è che in questi ultimi anni la siccità invernale del Po e dei suoi affluenti è dovuta non alla neve, ma alla carenza di precipitazioni”.