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La svolta nel caso di Saman Abbas nel frammento osseo trovato sul Po

Saman Abbas

La svolta nel caso di Saman Abbas nel frammento osseo trovato sul Po nei pressi di Borretto il 3 novembre scorso, ma bisogna che il dna coincida

La svolta nel caso di Saman Abbas potrebbe essere nel frammento osseo trovato sul Po dagli inquirenti della Procura di Reggio Emilia, un frammento su cui il Ris dei Carabinieri dovrà effettuare accertamenti approfonditi. Lo scopo? Chiarire se appartenga alla ragazza di origini pakistane scomparsa da Novellara ad aprile e presunta vittima dell’omicidio orchestrato dalla sua famiglia che si opponeva al suo desiderio di vivere all’occidentale e che voleva imporle un matrimonio combinato

Quel frammento osseo che potrebbe essere di Saman Abbas: il cardine dell’indagine

Senza quel frammento la stessa ipotesi di reato sulla scorta della quale sta agendo la magistratura emiliana resta una pista e le stesse misure di cautela emesse a carico di alcuni familiari della giovane potrebbero presto risultare vane o impugnabili dalle difese. Come a infatti ad esserci un omicidio profilabile in punto di procedura se non c’è un cadavere? 

Dove e quanto è stato ritrovato il  frammento osseo che potrebbe appartenere a Saman Abbas

Il frammento è stato ritrovato lungo il fiume Po, a Borretto, lo scorso 3 novembre. E per capire cosa sia successo alla 18enne pachistana che aveva rifiutato un matrimonio islamico combinato con un cugino le caratteristiche di quel pezzetto di cranio dovranno essere studiate a fondo. Attualmente per il caso di Saman sono indagati sono indagati i genitori, uno zio e due cugini. E al sostituto procuratore Laura Galli serve un puntello forense per proseguire nelle indagini, un puntello che solo l’estrapolazione del dna potrà dare

Le sorti procedurali di cinque indagati per la morte di Saman Abbas sono legate a quel frammento osseo

A carico dei genitori di Saman latitanti in Pakistan, il padre 45enne Shabbar Abbas e la madre 48enne Nazia Shaheen, ci sono ipotesi di reato per sequestro di persona e omicidio aggravato dal legame di parentela con la vittima. Indagati per omicidio premeditato, sequestro di persona ed occultamento di cadavere sono lo zio Danish e il cugino Ikram. L’altro cugino, Nomanhulaq, è anch’esso latitante.