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La terza via di Meloni fra sussidi e crimine: andare a lavorare

Giorgia Meloni

La terza via di Meloni fra sussidi e crimine: andare a lavorare, la premier ne ha parlato sulla neonata rubrica social "Gli appunti di Giorgia"

La terza via di Giorgia Meloni fra sussidi e crimine è quella di andare a lavorare. La premier torna sul tema del Reddito di cittadinanza e illustra le “alternative”. La presidente del Consiglio ne ha parlato sulla neonata rubrica social “Gli appunti di Giorgia”. E spiega: “Tra le cose che ho sentito dire c’è anche ‘la Meloni ci toglie il reddito e ci costringe ad andare a rubare’. Tra il reddito e rubare l’opzione di andare a lavorare forse la si dovrebbe anche prendere in considerazione”. 

La terza via di Meloni fra sussidi e crimine

Ovviamente c’è l’obiezione del lavoro che non è poi così a portata di mano e su questo Meloni ha detto: “È vero che trovare lavoro è difficile in Italia, ma forse non è nemmeno così difficile come alcuni pensano. Ci sono diverse aziende che chiedon al Governo, nell’ambito del decreto flussi, di far entrare dei migranti regolari per farli lavorare”.

“Scegliere un lavoro dignitoso è meglio”

“Io ho chiesto con che contratti e mi è stato risposto: ‘Contratto collettivo nazionale’, che è un contratto che ha tutte le garanzie, una retribuzione dignitosa, malattie, ferie, Tfr, tredicesima…”. E ancora: “Io penso che tra Rdc e andare a rubare scegliere di fare un lavoro dignitosissimo, di qualsiasi genere, per il quale pare che noi chiediamo immigrati da far entrare in Italia perché non c’è nessuno che li vuole fare, penso sia decisamente meglio”.