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In Lombardia spunta la variante Kappa del covid mentre la variante Delta avanza, sia pur a fronte di un costante calo della curva epidemiologica. I nuovi casi regionali accertati ieri, 23 giugno sono stati 131 e il tasso di contagio sceso allo 0,3% con tre decessi. E l’assessore al Welfare Letizia Moratti non sembra avere dubbi: “Si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel”. Tuttavia il fattore varianti desta qualche preoccupazione, ed è preoccupazione crescente. In termini di mutazioni, in Lombardia ancora “domina” la variante inglese, ma il quadro è in mutazione. E parlare di evoluzione significa tener conto delle nuove mutazioni, le varianti Kappa e Delta.
In Lombardia spunta la variante Kappa: il punto di Letizia Moratti
Ha detto la Moratti: “Abbiamo a giugno come variante prevalente la variante Alfa, quella inglese, al 64% e l’indiana divisa in due: la variante Delta al 3,2% e la K allo 0,8%,. Poi la brasiliana all’1 e la sudafricana al 2%. Questo quadro che presenta numeri più alti rispetto a settimana scorsa perché li abbiamo sequenziati tutti e questo innalza i numeri rispetto alle varianti. I vaccini sono l’arma più efficace”. E in termini di numeri sui vaccini la Lombardia ha superato quota 8 milioni di somministrazioni.
In Lombardia spunta la variante Kappa: campagna vaccinale a quota 8 milioni
Spiega Moratti: “Abbiamo l’84% degli aderenti alla campagna vaccinato e abbiamo un totale di somministrazioni pari a 8 milioni e 213mila. La Lombardia ha praticamente ultimato tutte le fasce d’età over 60, che sono circa 3 milioni”, vale a dire l’86% del totale dei cittadini. Tuttavia la Delta evolve: c’è la versione più nota, la B.1.617.2, ed altre due “linee figlie”: B.1.617.1, e B.1.617.3. Sono meno preoccupanti della Delta e sono chiamate entrambe Kappa. La Delta Plus è la B.1.617.2.1, simile alla Delta “base” da cui si differenzia per la mutazione K417N presa alla variante Beta identificata in Sudafrica.
In Lombardia spunta la variante Kappa, il virologo Broccolo: “Non escludiamo altre mutazioni”
Al di là di questo astruso abecedario grecoide il quadro lo ha fatto il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca: “La variante Delta è una versione potenziata della Beta e non possiamo escludere che arrivino nuove varianti e che alcune di queste non possano ‘bucare’ il vaccino dal punto di vista virologico, ossia per quanto riguarda infezione e trasmissione, anche se non ancora dal punto di vista clinico, ossia per quanto riguarda la malattia grave e la morte”.