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La vicina di Alessandra Matteuzzi: “Ho urlato basta, ma quell’uomo era una furia”

Alessandra Matteuzzi

Parla la vicina di Alessandra Matteuzzi: “Quando mi resa conto di quello che stava succedendo ho urlato 'basta basta!' ma quell’uomo era una furia”

Al Corriere della Sera e in rigoroso anonimato una vicina di Alessandra Matteuzzi lo ha detto ed ha riaperto uno spiraglio sulla terribile sera del femminicidio di Bologna: “Ho urlato basta, ma quell’uomo era una furia”. Gli attimi orribili rivissuti da chi quella sera era a pochi metri da assassino e vittima in agonia sono stati attimi lunghi una vita. 

“Ho urlato basta, ma quell’uomo era una furia”

Ha detto la donna riferendosi al momento in cui il 27enne Giovanni Padovani infieriva sulla 56enne ex compagna: “Quando mi resa conto di quello che stava succedendo ho urlato ‘Basta, basta, basta!’ ma non è contato niente, perché quell’uomo era una furia“. La donna ha visto di cosa è capace la violenza umana e lo ha visto a pochi metri da dove abita lei ed abitava la vittima, in via dell’Arcoveggio, dove ha visto Padovani massacrare Alessandra utilizzando anche un martello.

“La tampinava e si appostava in cortile”

La donna poi ha confermato che il calciatore era solito appostarsi sotto casa della donna e che aveva mantenuto questa abitudine anche ultimamente. “Lui la tampinava, si vedeva spesso in cortile anche quando lei non c’era. Pure lunedì era qua, poi sono andati via insieme, credo a prendere un caffè qua vicino, perché poi sono tornati poco dopo. Poi non l’ho più visto, ma lui spesso arrivava fin dentro al cortile. Quando l’hanno portata via, ieri, la donna era una maschera di sangue“.