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Lacrimogeni lanciati dal Ministero, Severino esprime inquietudine e preoccupazione. Avviata indagine interna

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Mentre il ministro dell'Interno Cancellieri vuol vedere le foto degli scontri avvenuti durante lo sciopero europeo (non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere), il ministro Severino, preso atto del video che testimonia il lancio di tre lacrimogeni dalle finestre del suo ministero, esprime "inquie...

severino paola161111 adn  400x300Mentre il ministro dell’Interno Cancellieri vuol vedere le foto degli scontri avvenuti durante lo sciopero europeo (non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere), il ministro Severino, preso atto del video che testimonia il lancio di tre lacrimogeni dalle finestre del suo ministero, esprime “inquietudine e preoccupazione” e avvia un’indagine interna.

Dai primi accertamenti, si legge in una nota del ministero della Giustizia, ”e’ stato verificato che lacrimogeni a strappo, come quelli che sembrerebbero essere stati lanciati dal Ministero, non sono in dotazione al reparto di polizia penitenziaria di via Arenula”. Il ministro Severino assicura che ”le verifiche proseguiranno con il massimo impegno, con il dovuto rigore e con la massima tempestivita”.

A proposito del Ministro Cancellieri, pare che quando aveva chiesto di vedere tutte le foto, non aveva visto neanche tutti i video. Fortuna che la polizia dipende dal suo ministero. Quando la Cancellieri, finalmente si è decisa ad informasi e ha visto il video dell’agente che colpiva al volto un ragazzo, con un manganello, ha candidamente affermato:

“queste immagini non le avevo ancora viste. E questa violenza su un inerme e’ intollerabile e ingiustificabile. Qusto poliziotto sara’ identificato subito”. “Sono io, ora, a voler sapere chi e’. Faremo le dovute valutazioni e ne trarremo le conseguenze disciplinari. E lo stesso varra’ qualora altre immagini dovessero documentare comportamenti simili. Su questo punto – avverte la Cancellieri – non ci sono ne’ se, ne’ ma. Il monopolio della forza e’ democratico se la forza e’ esercitata nel rispetto della legalita’. Altrimenti diventa un’altra cosa”

Vincenzo Borriello