Arriva dalla Sicilia una vicenda che potrebbe “fare gioco” per le istanze politiche e le decisioni del governo in carica, anche a contare la sua valenza di eccezione: in manette sono finiti due ladri di rame, ma che non solo erano dediti al furto ma percepivano anche il reddito di cittadinanza.
Ladri di rame con reddito di cittadinanza
Secondo quanto riportato infatti dalla Gazzetta del Mezzogiorno due persone sono state fermate a Misilmeri dai carabinieri dopo il reato su una linea del telefono, poi in un secondo momento ed a seguito dei controlli previsti è emerso che entrambi percepivano la misura voluta dal Movimento Cinquestelle ed in predicato di una radicale “potatura” da parte dell’esecutivo in carica di centro destra.
La convalida e la pena patteggiata
Il dato storico è che due uomini di 42 e 48 anni sono stati sorpresi a rubare 60 metri di cavi di rame da una linea telefonica, a Misilmeri, in provincia di Palermo. I due sono stati arrestati dai carabinieri lungo la strada comunale Eleuterio. Ma come era andata? Il quotidiano spiega che la loro vettura, risultata priva di assicurazione, nonché l’attrezzatura utilizzata per tranciare i cavi sono state sequestrate. La convalida dell’arresto da parte del gip di Termini Imerese è avvenuta entri i termini di legge e i due, percettori del reddito di cittadinanza, hanno patteggiato la pena a 6 e a 8 mesi.