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Lady Oscar è davvero un'icona gay? La verità

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Lady Oscar è un cartone animato ambientato in Francia. Il personaggio di Oscar può essere considerato una icona gay? Scopriamo insieme la verità.

Lady Oscar è un cartone animato molto famoso e noto in Giappone. E’ un cartone animato amato da tutti, da gay, lesbiche e transgender. Un cartone di cui tutti sono appassionati. Nel 2011 questo cartone animato ha compiuto 30 anni.

Prima di tutto, il titolo originale di Lady Oscar è La rosa di Versailles, ma i fan giapponesi lo chiamano con il nome di Beru Bara. Il cartone è tratto da una storia a fumetti di 1700 pagine. In seguito, ci fu anche una versione cinematografica che non ebbe molto successo con attori europei e con uno stile completamente diverso dall’originale. Il cartone ebbe grandissimo successo, sebbene fosse ricco di immagini e simbolismi tipici di una cultura diversa da quella occidentale e non sempre comprensibili.

A differenza di quella italiana, la morte in Giappone è associata a dei petali che sfioriscono o alle foglie ingiallite autunnali. Il personaggio di Lady Oscar è, forse l’unico personaggio, nella storia dei cartoni animati, ad essere amato da tutti, che siano gay, lesbiche o transgender. Un personaggio trasversale e unico nel suo genere. L’autrice del cartone è Riyoko Ikeda, la quale fin dalla giovanissima età, porta Lady Oscar a vestirsi da uomo. Questo suo modo di essere e questa condizione sono accettati da tutti, sia dal popolo che dalla corte. Sicuramente le esperienze e la vita di Lady Oscar sono impensabili per una donna del XVIII secolo.

La trama è avvincente, così come le passioni e le storie d’amore. Sono passioni uniche, mai esplicitate ed espresse. Vi sono turbamenti d’amore, le prese di coscienza, l’amore non corrisposto, ecc. Sono tutti elementi che hanno contribuito a creare fascino in questo cartone. Oscar è rappresentata come un personaggio ambiguo, androgino. Un personaggio molto deciso, determinato apparentemente, ma molto insicuro e represso internamente. Proprio per questo appare molto umana. L’edizione italiana del cartone animato fu sottoposta a tantissime censure.

Una delle censure fu la parte lesbica di Maria Antonietta e dei rapporti saffici con le altre dame di corte, tra cui la stessa Oscar. La prima scena di nudo è stata tagliata, eliminata. La morte di Lady Oscar è una morte nobile, onorevole, in quanto porta avanti la sua scelta contro tutto e tutti.

Il sentimento personale di Lady Oscar prevale sul dolore sociale. Una scelta che porterà a moltissimi problemi e catastrofi. Un elemento di cui è intrisa gran parte della letteratura, il cinema, il teatro, ecc. Ci furono critiche anche alla sigla italiana dove si mette in luce questo essere asessuato.

Per chi non la ricordasse, ecco la sigla: “Grande festa alla corte di Francia, c’è nel regno una bimba in più, biondi capelli e rosa di guancia, Oscar ti chiamerai tu; il buon padre voleva un maschietto ma ahimè sei nata tu, nella culla ti ha messo un fioretto, Lady dal fiocco blu”.

Oscar non ha nessuna possibilità di sopravvivere sino alla fine, è condannata alla morte. Sicuramente il suo personaggio è utile per guardarsi dentro, capirsi, accettarsi, per migliorare se stessi. L’accettazione di se stessi, di Oscar che alla fine si accetta, è un punto di partenza per vivere in maniera decorosa accettandosi e amandosi.