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L'amica di Manuela Bailo punta il dito: Pasini "un verme"

Manuela Bailo

Francesca Coccoli, non crede alla versione riportata dall'ex amante di Manuela Bailo: "Non ho mai creduto alla sua versione dei fatti".

Il tragico incidente che ha portato Manuela Bailo alla morte il 28 luglio 2018 ha, secondo l’amica Francesca Coccoli, un preciso responsabile: Fabrizio Pasini. Manuela Bailo aveva 35 anni e viveva a Nave, in provincia di Brescia. Sono ancora in corso le indagini per mettere luce sulla morte della trentacinquenne ma Francesca Coccoli è sicura nell’identificare il responsabile dell’accaduto in Fabrizio Pasini, amico e collega di Manuela: “Non ho mai creduto alla sua versione dei fatti“, è “solo l’ennesima bugia di un verme”.

“Ha ucciso una parte di me”

“Ha ucciso una parte di me” ha dichiarato Francesca Coccoli, fedele amica della defunta Manuela Bailo, che non crede a quanto Fabrizio Pasini ha raccontato alla polizia. L’uomo, amico e collega di Manuela, ha ammesso di aver spinto la donna giù dalle scale della cantina dopo una lite, “e poi ho perso la testa“. Pasini ha giurato di aver trasportato l’amica in bagno, di aver cercato di rianimarla, ma la donna ha continuato a sanguinare, così lui ha lavato le chiazze di sangue e ha gettato il corpo in una vasca di liquami ad Azanello, sbarazzandosi poi del telefono.

Francesca Coccoli ha sempre sospettato che dietro alla scomparsa di Manuela ci fosse Pasini: “Sapevo che era stato lui perché nella vita di Manuela non c’erano tante persone“. Sembra che Fabrizio Pasini e Manuela Bailo intrattenessero una relazione clandestina e, anche in questo caso, Francesca Coccoli incolpa l’uomo: “Lui le ha fatto talmente tanta pressione per non farla parlare che lei, da innamorata, non ha detto niente a nessuno di quella storia“.

Le menzogne dell’amante

L’ho chiamato mercoledì primo agosto dopo aver scoperto della loro relazione. Mi ha detto che aveva visto Manuela per l’ultima volta venerdì sera della settimana prima“, racconta l’amica di Manuela, ma “mi ha raccontato un sacco di bugie“. Fabrizio Pasini “il giorno successivo alla denuncia -racconta Francesca Coccoli -, addirittura, prima di partire per il mare come se nulla fosse, mi ha pure mandato un messaggio. “Hai novità?” mi ha chiesto. Non è un uomo uno che si comporta così“.

La trafila di menzogne doveva però ancora continuare: “Anche a Ferragosto dopo aver letto la sua intervista sul vostro giornale l’ho richiamato per sapere se davvero non sapesse nulla. “Ti ho già detto che non so niente” mi ha risposto. Ma la cosa più inquietante è che prima di metter giù il telefono mi ha detto che sarebbe tornato dalle ferie domenica e che se volevo potevamo vederci per un caffé“.

I sospetti di Francesca

Francesca ha da subito sospettato che ci fosse qualcosa di strano nella sparizione di Manuela: “Io ero in montagna quando è scomparsa. Domenica tornando le ho scritto che ero vicino a Brescia. La risposta ricevuta è stata: “Ciao io sono al lago”. Non era da lei perché conosco Manuela e so che mi avrebbe chiesto come era andata la vacanza in montagna“.

Francesca ora è sicura di come siano andate le cose il 28 luglio: “Non credo alla sua versione dei fatti. Se fosse caduta dalle scale come racconta mi chiedo perché non abbia chiamato i soccorsi. È solo l’ennesima bugia di un verme“.