> > Strage di Latina, lascia l'ospedale Antonietta Gargiulo

Strage di Latina, lascia l'ospedale Antonietta Gargiulo

Antonietta Gargiulo

Antonietta Gargiulo, la donna aggredita dal marito che poi ha ucciso le due figlie, è stata dimessa dal San Camillo di Roma

Antonietta Gargiulo è stata dimessa oggi dall’ospedale San Camillo di Roma. La donna era stata gravemente ferita a Cisterna di Latina dal marito, il carabiniere Luigi Capasso, lo stesso che poi aveva ucciso le due figlie e si era suicidato. La donna ha lasciato l’ospedale assieme ad alcuni familiari. Le sue condizioni fisiche sembrano essere piuttosto buone. I medici l’hanno dovuta sottoporre a un intervento di ricostruzione della mascella sinistra.

Antonietta Gargiulo, 39 anni, è stata ferita a colpi di pistola da Capasso la mattina del 28 febbraio fuori dalla sua abitazione, a Cisterna di Latina. La donna era appena uscita di casa per andare al lavoro. Il marito, nonché carabiniere, dopo averle sparato le aveva preso le chiavi ed era entrato in casa. Qui aveva ucciso le sue due bambine. Infine, dopo una lunga trattativa quanto inutile con i carabinieri, si era suicidato. Antonietta era stata subito portata in ospedale, dove è rimasta per giorni senza sapere nulla in merito alla tremenda sorte toccata alle sue figlie. Solo quando le sue condizioni erano migliorate, alcuni familiari le avevano comunicato la notizia.

Luigi Capasso non accettava la separazione

Luigi Capasso avrebbe compiuto la strage della sua famiglia perché non accettava la separazione dalla moglie. Armato della pistola di ordinanza, ha ucciso nel sonno le figlie e si è barricato in casa per quasi nove ore prima di togliersi a sua volta la vita. L’uomo era in servizio a Velletri. Lo scorso settembre Antonietta Gargiulo era già stata aggredita dal marito con urla e schiaffi fuori dal luogo di lavoro. Per questo fatto aveva anche presentato un esposto in questura.

Il carabiniere aveva aspettato la moglie nel garage. Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, le bambine sarebbero state uccise nel sonno, intorno alle 6. La moglie del carabiniere è molto conosciuta a Cisterna di Latina anche grazie alla sua attività in parrocchia. Molti sono stati i messaggi su Facebook per cercare di far tornare in sé l’uomo quando era barricato in casa. “Consegnati pensa alle figlie”, “Sono le tue splendide figlie lasciale andare e consegnati ai colleghi, potrai tranquillamente parlare, fallo stai sereno”. “Pagherai per quello che hai fatto, però la vita potrà ancora sorriderti. Fai un gesto di coraggio, lascia le ragazzine e consegnati”. “I bambini non meritano questa tua frustrazione, mettili al sicuro. Può finire al meglio, sconterai la tua pena e vivrai di vergogna”. “Lascia le bimbe. Apri quella porta e lasciale vivere. Te lo chiediamo, pregandoti. Devono vivere. Lasciale subito”.

Purtroppo messaggi e negoziazioni sono stati del tutto inutili. Il comandante provinciale dei carabinieri di Latina ha spiegato che l’appuntato, dopo essersi barricato in casa, aveva accettato di parlare con i negoziatori dell’Arma. “È in stato di forte agitazione e non ragiona in modo limpido”, aveva raccontato l’ufficiale. E aveva già espresso “timori per la sorte delle due figlie”. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’abitazione dopo nove ore di trattative, hanno trovato l’appuntato morto suicida. Le due figlie erano invece ormai senza vita.