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Latina: Martina uccisa nel sonno, Alessia era sveglia

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Il corpo senza vita della figlia piccola era ancora sotto le coperte, mentre quello della più grande era vicino al letto.

Si diffondono ulteriori particolari sulla strage di Latina, che evidenziano la crudeltà di Luigi Capasso. L’assassino ha fatto fuoco sulla figlia Martina (7 anni) mentre lei era ancora a letto. La figlia più grande, la 13enne Alessia, era invece sveglia. Ha probabilmente visto il padre con l’arma e spararle. Il suo corpo senza vita, infatti, è stato trovato vicino al letto. La ragazzina si era probabilmente svegliata per gli spari precedenti fatti da Luigi Capasso. La madre, Antonietta Gargiulo, invece, è in ospedale in gravi condizioni.

Latina infanticidio

Sono state ricostruite le dinamiche del duplice omicidio effettuato dall’ex carabiniere Luigi Capasso. La piccola Martina, di soli 7 anni di età, è stata uccisa nel sonno dal padre. Il suo cadavere è stato ritrovato ancora sotto le coperte. La ragazzina più grande, la 13enne Alesssia, era invece sveglia. Magari era assonnata, ma con ogni probabilità aveva una certa consapevolezza di quanto stava succedendo. Probabilmente, la povera Alessia è stata svegliata dagli spari precedenti, che hanno colpito la madre, o quelli successivi, che hanno ucciso la sorellina. Dalle prime analisi dei medici legali, sembra appunto più probabile che la prima a morire sia stata Martina. Alessia, quindi, potrebbe aver sentito lo scoppio e potrebbe essersi alzata dal letto d’istinto. Ancora assonnata potrebbe aver fatto qualche passo prima di incontrare il padre.
Luigi Capasso ha finto per circa 9 ore di tenere le due bimbe, in verità già morte, in ostaggio. Dopo tutto questo tempo, Luigi Capasso ha scelto il suicidio, evitando in modo vile di prendersi le proprie responsabilità.

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Testimonianza del fratello

Stando alla testimonianza del fratello di Luigi Capasso, l’ex carabiniere assassino era un padre amorevole. Ha affermato che non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Luigi Capasso, secondo lui, era tranquillo e non cattivo. Il fratello racconta: “Aveva questa cosa che non poteva vedere le bambine e lo tormentava, anche a Natale non le aveva potute vedere. Ha sbagliato, ci ha tolto le nostre due principesse e si è ucciso quando era la nostra roccia, ma era una bravissima persona. E poi non è vero che la moglie fosse terrorizzata da mio fratello, lui era geloso ma non picchiava né lei né le bambine. Le figlie lo adoravano, era un padre amorevole”.

Segnalazioni passate

Tuttavia, pare che le cose non siano state esattamente così. Lo scorso 7 settembre Antonietta Gargiulo aveva scritto per la prima volta alla questura di Latina. Nel suo esposto, la signora ha scritto che suo marito Luigi Capasso, carabiniere presso la stazione di Velletri, è venuto fuori dalla fabbrica dove lavoro e l’ha strattonato per un braccio. Le aveva chiesto di sapere il nome della persona che le aveva mandato un sms. Tutto questo è avvenuto davanti a dei testimoni.
Successivamente, aveva chiesto aiuto a un’amica, che l’ha poi ospitata per la notte con le figlie. Antonietta Gargiulo viveva con la paura che fatti come questo avrebbero potuto ripetersi.
Circa un mese dopo, La donna aveva chiesto l’intervento dei servizi sociali. Le ragazzine, in quel momento stavano con la madre. Antonietta Gargiulo non voleva che stessero da sole con Luigi Capasso.
Il 29 gennaio scorso, il marito e futuro killer si apposta sotto la casa dove sta la moglie con le bambine. Antonietta Gargiulo chiama le forze dell’ordine che giungono. Ma che, anche, si allontanano dopo che Luigi Capasso afferma loro che sta solo aspettando degli amici per bere un caffè.