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Laura Boldrini scrive a Mark Zuckerberg: “Troppo odio sui social”

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La presidente della Camera Laura Boldrini ha scritto una lettera aperta sul quotidiano La Repubblica a Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Facebook (CEO), esternando la propria preoccupazione “per il dilagare dell'odio nel discorso pubblico”. La colpa, sottolinea la Boldrini...

La presidente della Camera Laura Boldrini ha scritto una lettera aperta sul quotidiano La Repubblica a Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Facebook (CEO), esternando la propria preoccupazione “per il dilagare dell’odio nel discorso pubblico”. La colpa, sottolinea la Boldrini, non è dei social in sè, ma “in essi (l’odio, ndr) ha un veicolo di diffusione potenzialmente universale”. La Boldini ha invocato dunque “responsabilità” nella loro gestione, ricordando anche che Zuckerberg, aveva dichiarato che su Facebook non c’era “spazio per l’odio” e che anche la sua azione aveva adottato il codice di condotta contro “la diffusione dell’illecito incitamento all’odio in Europa”. Ciò tuttavia non si vede in Italia, dove specie nei cosiddetti “gruppi chiusi”, come ha denunciato una ragazza, Arianna Drago, vengono pubblicate foto di donne senza il loro consenso e vengono fatti su di loro commenti osceni. Facebook aveva pure oscurato il profilo di Arianna, di cui la Boldini aveva deciso di condividere la denuncia, per poi aver fatto sapere che si era trattato di un errore. I gruppi segnalati dalla ragazza sono stati invece chiusi settimane dopo. Tuttavia ce ne sono altri che rimangono aperti nonostante le numerose segnalazioni: pagine non solo contro le donne, ma anche che fanno ad esempio apologia di fascismo, cosa che nel nostro Paese è un reato. Tuttavia Facebook non le ha rimosse perché questa regola non vale per tutti i Paesi. La Boldrini ha invece sollecitato la rimozione di contenuti simili, facendo anche riferimento alla triste vicenda di Tiziana Cantone, la giovane campana che si è suicidata mesi fa dopo che la sua vita era diventata un inferno a causa della condivisione non autorizzata sui social di suoi video hard, che lei aveva mandato via smartphone a poche persone.