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Laura Ziliani, il piano originario: doveva essere uccisa sulle scale

Laura Ziliani

Il piano criminale per uccidere Laura Ziliani, ideato dalle figlie Silvia e Paola e dal genero Mirto, inizialmente era diverso.

Silvia, Paola e Mirto, il trio criminale, avevano ideato un piano iniziale per uccidere Laura Ziliani diverso da quello che hanno messo in atto. La donna doveva essere uccisa sulle scale, al piano intermedio della sua casa.

Laura Ziliani, il piano originario: doveva essere uccisa sulle scale

Laura Ziliani doveva essere uccisa sulle scale, al piano intermedio della sua abitazione. La figlia Silvia avrebbe dovuto bloccarla da dietro, mentre Paola e Mirto avrebbero dovuto soffocarla. Questo era il piano iniziale del trio criminale, che è stato indagato per aver ucciso la donna e aver occultato il suo cadavere. Un piano che alla fine è saltato, visto che Laura Ziliani ha ritardato il suo arrivo a casa, passando a trovare un’amica. L’ex vigilessa ha avvisato le figlie che sarebbe arrivata alle 22, per questo il trio ha subito cambiato il piano e si è messo a cucinare dei muffin con benzodiazepine. Lo ha rivelato Mirto Milano al suo compagno di cella. Gli ha raccontato tutto, dando ogni dettaglio di quel piano originale e di quello improvvisato. Gli investigatori avevano già posizionato delle telecamere nella sua cella e hanno ripreso tutto.

Laura Ziliani: come è stata uccisa l’ex vigilessa

La notte dell’8 maggio, Laura Ziliani è morta soffocata. Quando è arrivata a casa i tre le hanno offerto dei muffin, pensando che sarebbe crollata subito. In realtà non è stato così. La donna è andata a letto e i tre hanno aspettato. Ad un certo punto, sotto effetto del benzodiazepine, la donna si è alzata ed è andata a prendere qualcosa da bere. In quel momento Silvia le è piombata dietro e le ha messo le mani al collo, aiutata dalla sorella Paola. La Ziliani, però, non è morta subito, così Mirto le ha stretto un sacchetto di plastica in testa, anche in questo caso senza successo. “Mirto Milani mi ha detto che c’è il dubbio che sia stata seppellita viva nella buca scavata a fianco del fiume Oglio, senza che loro ne fossero certi. Laura aveva convulsioni lunghe” ha raccontato il compagno di cella di Mirto.