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Lavora per 15 ore al giorno per 800 euro, si ribella e viene licenziata

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Tiziana è una giovane di 33 anni, con una laurea nel settore turistico, originaria della Sicilia e con un fidanzato a Rovigo. Come tanti altri lavoratori stagionali, Tiziana trova un impiego precario in Riviera, in un albergo. Le sue giornate sono strapiene fin dal mattino: fa da animatrice ai ...

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Tiziana è una giovane di 33 anni, con una laurea nel settore turistico, originaria della Sicilia e con un fidanzato a Rovigo. Come tanti altri lavoratori stagionali, Tiziana trova un impiego precario in Riviera, in un albergo. Le sue giornate sono strapiene fin dal mattino: fa da animatrice ai piccoli presenti nell’hotel, mentre alla sera si occupa del figlio dei padroni della struttura alberghiera, proprio come una baby sitter. Il tutto a 800 euro al mese, per un totale di 15 ore di lavoro giornaliere. Mercoledì scorso la datrice di lavoro comunica a Tiziana che intende diminuirle lo stipendio, e che se non accetta può anche andare via.

La giovane non ci sta, si sente sfruttata e umiliata, così rifiuta. La sua stanza in albergo viene sbarrata, non le resta che trascorrere una notte in spiaggia. Tiziana a questo punto, visto che sono le due della notte ed è stata messa alla porta, chiama i Carabinieri che però non possono fare altro che verbalizzare l’accaduto. A questo punto scende in campo a favore di Tiziana “Rumori sinistri”, un’associazione che fa parte della rete sindacale della ADL Cobas, che ha cominciato una campagna di sensibilizzazione per lo sfruttamento dei lavoratori stagionali, creando una sorta di “sportello mobile” cui rivolgersi per denunciare e segnalare simili episodi (purtroppo molto diffusi).