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"Lavoravo alle torri gemelle, quel giorno non sono andata in ufficio", la storia di Francesca Lo Monaco

11 settembre racconto

L'Italiana Francesca Lo Monaco ha raccontato come è riuscita a sopravvivere all'antenato dell'11 settembre. "Quel giorno non sono andata in ufficio".

La storia dell’11 settembre non è fatta solo di vittime, le cui vite sono state prematuramente spezzate, ma anche di piccoli “miracoli”, o meglio di casualità che sono riuscite a salvare la vita a diverse persone che in quel giorno avrebbero dovuto trovarsi alle twin towers.

Un effetto dunque alla “sliding doors” che a distanza di vent’anni colpisce come un pugno allo stomaco. Questo è il caso di Francesca Lo Monaco, manager italiana originaria di Alcamo in provincia di Trapani che negli anni ’70 si è trasferita a New York per inseguire i suoi sogni. All’epoca dell’attentato -scrive “Il Fatto Quotidiano” che ne ha raccontato la storia – Francesca lavorava in una compagnia di assicurazioni il cui ufficio era situato al 41esimo piano della Torre 2: “Mio marito aveva comprato le cassette di pomodoro e mi aveva chiesto di prendere un giorno libero al lavoro per fare le conserve”, ha raccontato. 

11 settembre racconto, salva grazie alle conserve di pomodoro

La manager si è salvata grazie ad un giorno di ferie preso per preparare la conserva di pomodoro, una pura fatalità che non riuscirà mai più a dimenticare: “Ricordo che avevamo appena accompagnato le bambine a scuola, non ci eravamo ancora accorti di nulla quando squillò il telefono: era mia cognata. Subito mi fa: ma sei a casa? Meno male che sei a casa, accendi la tv”. Fu allora che la donna vide le terrificanti immagini del secondo volo che si abbattè proprio sulla torre 2 dove si trovava il suo ufficio. 

11 settembre racconto, “Neanche due mesi prima avevo stipulato una polizza assicurativa”

La donna però ha proseguito ponendo l’attenzione su un dettaglio, almeno in prima battuta secondario che si è rivelato poi essere un’altra casualità dietro questo vicenda. Nemmeno due mesi prima aveva stipulato una polizza assicurativa per “Silverstein Properties, che aveva rilevato il World trade center: era la società proprietaria delle torri e le aveva assicurate con noi. Quella era una polizza molto alta, perché copriva i danni superiori ai 200 milioni di dollari”. L’assicurazione tuttavia non è stata mai incassata, in quanto non copre danni dovuti ad atti di matrice terroristica, riporta “il fatto quotidiano”. Un destino quindi beffardo che si è presentato alla porta nel modo più impensabile possibile. 

11 settembre racconto, le twin towers rappresentavano il coronamento del sogno americano

Le torri gemelle ha infine raccontato, non erano un semplice simbolo di New York, ma rappresentavano molto di più. Erano il coronamento del sogno americano, un modo per dire “ce l’ho fatta”. Eppure quello che per decenni ha rappresentato il cuore degli Stati Uniti ha lasciato una sensazione di vuoto che, a distanza di vent’anni non è più andata via.