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Lavoro call center: stipendio da 92 euro al mese

Lavoro call center

Uno stipendio di 92 euro al mese. E' questo quanto emerge da una denuncia della SLc Cgil di Taranto che riguarda il lavoro call center.

Uno stipendio pari a novantadue euro al mese (33 centesimi all’ora). E’ questo quanto emerge da una denuncia della SLc Cgil di Taranto che riguarda il lavoro call center. Ma non solo. Nele indagini sono emerse anche delle decurtazioni ai pagamenti del corrispettivo di un’ora di lavoro per coloro che andavano cinque minuti in bagno oppure che arrivavano tre minuti in ritardo. Condizioni di lavoro a dir poco pessime, quelle vissute nel call center di Taranto.

Lavoro call center

Novantadue euro di stipendio, decurtazioni ai pagamenti del corrispettivo di un’ora di lavoro per chi andava cinque minuti in bagno oppure arrivava in ritardo di tre minuti. E’ questo quanto è emerso da una denuncia della SLc Cgil di Taranto, che riguarda da vicino le condizioni di lavoro call center. Andrea Lumino, segretario generale di SLc Cgil Taranto, ha spiegato che sulla carta si trattava di una offerta allettante, in quanto il call center di Taranto avrebbe offerto ai lavoratori dodicimila euro all’anno. Sulla carta, appunto. La realtà, infatti, non solo era bene diversa. ma superava di gran lunga ogni possibile immaginazione.

In una nota del sindacato si può leggere che i lavoratori impiegati nel call center dal mese di ottobre fino a dicembre si sono licenziati dopo il primo bonifico, definito come “allucinante”, pari a novantadue euro per un intero mese di lavoro (circa 33 centesimi all’ora). Inoltre, di fronte alle loro proteste, l’azienda ha risposto che se si lasciava il posto per cinque minuti per andare in bagno si perdeva un’intera ora di lavoro. Ma non è finita qui. L’azienda per un ritardo di soli tre minuti non riconosceva alle lavoratrici la retribuzione oraria.

La protesta

Il segretario generale di SLc Cgil Taranto, Andrea Lumino, ha dichiarato anche che i legali del sindacato stanno valutando la possibilità di collegare questa situazione alla legge contro il caporalato. Nel comunicato si legge infatti che dopo la conferenza stampa è stato preparato un esposto di denuncia da parte del sindacato stesso e dei lavoratori. Un esposto che verrà inviato alla Procura della Repubblica, al Sindaco, al Presidente della Provincia e al Prefetto.

Lumino che in passato è stato minacciato per il suo impegno contro lo sfruttamento nel lavoro call center, ha poi aggiunto che le dichiarazioni delle lavoratrici finiranno all’ispettorato del lavoro e in procura. In particolare, Lumino e Slc Cgil ormai da diversi anni sono impegnati nella denuncia di tutti quei call center irregolari, in cui i dipendenti vengono maltrattati, sfruttati o sottopagati. Soltanto a Taranto i call center danno un lavoro a circa settemila persone. Si centotrentaquattro controlli da parte del sindacato, in cento casi sono partiti gli esposti per condizioni di lavoro considerate inique. Sono decine inoltre i casi denunciati di call center da sottoscala che aprono e chiudono nel tempo di un contratto di committenza. Lumino, in particolar modo, chiede alle istituzioni locali di siglare un protocollo sulla legalità nel settore dei call center.