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Lavoro: Cnos-Fap e Pts, online Osservatorio interattivo per monitoraggio politiche attive

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Roma, 28 giu. (Labitalia) - “Dall’autunno 2021, con il Programma Gol (Garanzia per l’occupabilità dei lavoratori), previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), si è di fatto aperta una nuova era per le politiche attive del lavoro e della formazione pro...

Roma, 28 giu. (Labitalia) – “Dall’autunno 2021, con il Programma Gol (Garanzia per l’occupabilità dei lavoratori), previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), si è di fatto aperta una nuova era per le politiche attive del lavoro e della formazione professionale”. Con questo messaggio positivo, il Cnos-Fap (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) e Pts hanno aperto oggi, a Roma, nella Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva, la terza edizione del 'Seminario sulle politiche attive del lavoro e della formazione professionale', che quest’anno si è focalizzato su 'Le azioni del Pnrr tra Stato e Regioni'. Per Fabrizio Bonalume, direttore generale del Cnos-Fap, “diventa prioritario costruire una governance su più livelli che preveda un’uniformità di servizi nel Nord come nel Sud dell’Italia e che risponda così in maniera omogenea all’obiettivo ambizioso previsto dal Programma Gol: 4,5 miliardi da distribuire tra le varie Regioni e la presa in carico di 3 milioni di disoccupati entro il 2025”.

Grande novità è la presentazione di un Osservatorio digitale consultabile sui siti Cnos-Fap (www.cnos-fap.it) e Pts (http://osservatoriodigitale.ptsclasplatform.it/). “Si tratta di un collettore sempre aggiornato di informazioni relative alle policy in materia – ha spiegato Sara Frontini, Project Manager Pts – che evidenzia la costante evoluzione degli scenari regionali con una rapida consultazione interattiva degli avvisi pubblicati e relativi importi finanziati dedicati alle Pal e alla formazione (ordinamentale e non) per ciascuna Regione con schede sinottiche e riassuntive".

L’analisi è stata realizzata su un patrimonio informativo di 276 avvisi pubblicati nel 2021 (dalle 19 regioni più le Province Autonome di Trento e Bolzano) di cui 169 relativi alle politiche della formazione e 107 alle politiche attive del lavoro. Con un totale di 39 Avvisi il Lazio è la regione che ne ha pubblicati in numero maggiore, seguita da Emilia-Romagna (28), Veneto e Marche (22), Lombardia (20), Valle d’Aosta (16). Le regioni, invece, con un numero ristretto di avvisi sono state: la Provincia Autonoma di Trento (2), Puglia e Umbria (3). Le Regioni che hanno pubblicato più avvisi di Pal sono state Marche, Lombardia, Basilicata e Piemonte, mentre le altre restanti hanno prodotto avvisi riguardanti la formazione professionale.

Gli stanziamenti complessivi riguardanti la formazione sono stati nel 2021 977.628.757,62 euro (contro 1.104.492.839,81 del 2020), mentre quelli relativi alle Pal sono 525.486.609,96 (contro 741.762.434,66 del 2020). Nel 2020 gli avvisi rilevati sono stati 265, 11 in meno rispetto al 2021. Gli avvisi rivolti alla formazione professionale sono stati 182, mentre 83 quelli rivolti alle Pal. Questi dati, però, vanno letti considerando la situazione eccezionale che ha caratterizzato il 2020 dovuta alla pandemia: in ambito di formazione professionale sono stati molti i bandi regionali volti a sostenere la didattica online; inoltre, il blocco dei licenziamenti e delle attività produttive non hanno favorito l’intervento a favore dell’inserimento lavorativo. Interessante come invece nel 2021 ci sia stato un aumento degli Avvisi proprio a favore delle Pal (107) e una diminuzione di quelli dedicati alla formazione professionale (169).

L’Osservatorio evidenzia come il sistema della formazione professionale abbia sicuramente fatto dei passi avanti, ma si riafferma l’eterogeneità dei contesti regionali: in alcune regioni il sistema è radicato e integrato e concorre insieme al mondo dell’istruzione e dell’alta formazione alla formazione delle giovani generazioni; altre mostrano, invece, o una certa discontinuità negli interventi o demandano parti della filiera professionalizzante; infine altre ancora, hanno parzialmente colto le opportunità in termini di finanziamenti anche per creare un vero e proprio sistema Iefp.

Nel caso della formazione non ordinamentale, invece, emerge ancora un sistema generale poco strutturato e che si adatta più alle esigenze dei territori. Gli effetti della crisi sanitaria si sono riversati soprattutto sulle politiche attive del lavoro: la presenza di sistemi con orientamenti così diversi riconferma come nel nostro paese sia molto arduo definire un modello nazionale di Pal: le regioni tendono a definire modelli molto diversi che seguono logiche di intervento settoriali e/o territoriali o, addirittura, che perseguono la risoluzione di problematiche contingenti, senza alcun intervento di carattere sistemico. È unanime la volontà di collaborare in maniera coesa da tutti i soggetti presenti al seminario, nella convinzione che il Pnrr rappresenti un’opportunità per investire finanziamenti importanti, al fine di consolidare, da un lato, le azioni di sviluppo già intraprese e di apportare, dall’altro, innovazioni all’interno del mondo formativo e del lavoro.