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Lavoro, ferie extra ai non fumatori: il motivo

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Sei giorni di ferie in più a Tokyo a chi non si assenta dal lavoro per fumare

Lavoro, arriva da Tokyo un’iniziativa molto interessante, che certamente sarà benefica anche per la salute. Il messaggio è di smettere di fumare e la rete giapponese sta fremendo. Veniamo al dunque, un azienda nipponica ha pensato di premiare i non fumatori con sei giorni di ferie in più, rispetto ai colleghi fumatori. Non è una misura restrittiva, ma è stato proprio un dipendente a fare presente una situazione del tutto evidente, ma non considerata in precedenza.

Vantaggi al lavoro per chi non fuma

Un’azienda di Tokyo ha deciso di dare sei giorni in più di ferie ai dipendenti non fumatori. Se vi state chiedendo il motivo, è presto detto. Da una segnalazione fatta sui colleghi fumatori, un “non vizioso” ha evidenziato il numero di volte che veniva lasciato il posto di lavoro per una o due boccatine di fumo frettolose. La pausa sul lavoro non fa male ed è concessa, ma l’ufficio di cui stiamo parlando si trova al 29esimo piano. Chi scende a fumare all’aria aperta impiega ogni volta una quindicina di minuti. Se moltiplichiamo per il numero di sigarette, otteniamo esattamente 6 giorni di ferie supplementari, per chi non fuma.

Al lavoro pause-sigaretta compensate

La notizia arriva fresca fresca da Milano, dove chi si allontana dal posto di lavoro, probabilmente ha lo stesso problema, i piani da scendere. Visto che è stato proprio un collega non fumatore ad avvertire gli alti vertici ed è scattato il provvedimento.

Qualcuno si chiederà ora se tale procedura verrà adottata anche in Italia. Le lamentele dei non fumatori, potrebbero infatti avvenire anche da noi, con la conseguente proposta di giorni supplementari di ferie.

La storia che sta facendo impazzire la rete arriva dal Giappone, in particolare dalla società di marketing Piala. Ovviamente questo sta facendo molto parlare, è la prima iniziativa di tale genere. In Giappone è vietato fumare nei luoghi pubblici, in vista delle Olimpiadi del 2020. “Spero di incoraggiare i dipendenti a smetter di fumare attraverso incentivi a farlo più che penalizzazioni o restrizioni”, ha detto il numero uno Takao. Quale sarà la reazione delle rimanenti aziende nipponiche, ancora non si sa.