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Lavoro e figli, il perché molte madri rinunciano al lavorare

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Sempre più madri rinunciano a lavorare, lo dice l'Ispettorato Nazionale del Lavoro. I motivi per il 40% delle volte sono legati alla cura dei propri figli.

Madri rinunciano a lavorare, lo dice l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Stanno raggiungendo un numero sempre più alto rispetto al passato. I motivi per il 40% delle volte sono legati alla cura dei propri figli. Le madri in Italia, infatti, a causa del lavoro non riescono a dedicare il tempo necessario ai propri figli piccoli. E’ essenziale per una donna, ma soprattutto per il figlio, che la madre sia presente nei suoi primi momenti di crescita.

Le lavoratrici

Le madri rinunciano a lavorare molto più spesso degli uomini, questo è un dato che tutti conosciamo. La novità sta nel motivo per cui le donne decidono di smettere di lavorare. In una percentuale altamente maggiore, rispetto agli anni precedenti, le donne decidono di abbandonare il posto di lavoro per avere più tempo da dedicare alla crescita dei propri figli. La percentuale arriva dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Sono 44 donne su 100 in più rispetto al 2015 , quelle che scelgono di dare priorità alla figura materna rispetto a quella di lavoratrice. Il fatto è che tante non hanno proprio la possibilità di coinciliare questo tempo che sta tra il lavoro e il ruolo di genitore.

Le statistiche

Nel 2016 il 78% delle richieste di dimissioni riguardano il genere femminile. Tra questo 78% emerge che un 40% delle domande sono motivate dalla difficoltà di occuparsi dei propri piccoli in crescita. Sono incredibilmente di più rispetto agli anni passati. Su 27 mila donne che si sono dimesse l’anno scorso 13.854 decidono di farlo per motivi familiari. Nel 2015 invece il numero era di 9.572. Sono esattamente 4.282 donne in più.

Le motivazioni

Roberta Fabrizi, che è la dirigente della direzione centrale Vigilanza Affari legali e contenzioso dell’Ispettorato del lavoro racconta che negli ultimi anni si è deciso di curare e raffinare maggiormente le motivazioni all’interno dei questionari di dimissioni. Da questo è emerso che alcune risposte in passato venivano scelte come ripiego.Da una stima più approfondita ora possiamo dire che le ragioni per cui le donne non riescono a lavorare quando hanno figli sono la mancanza di parenti di supporto, il mancato accoglimento dei bambini all’asilo nido (+ 63% nel 2016) e gli elevati costi di assistenza al neonato. La maggior parte delle mamme che decidono di dimettersi hanno tra i 26 e i 45 anni, il tempo utile per costruire una carriera.

L’occupazione

Per quanto riguarda, invece, l’occupazione delle donne l’Italia, all’interno delle statistiche, conquista gli ultimi posti rispetto ad altri Paesi europei. Ad avere lavoro in Italia sono soltanto 48,9 donne su 100. La media europea invece è del 62,5%.

Relazione madre – figlio

Da una parte questo dato sembra essere allarmante. Ma visto da un altro punto di vista si possono trarre delle conclusioni positive. “E’ bello” che le madri pur di badare al proprio figlio rinuncino alla propria carriera lavorativa. Spesso tante mamme non sanno quanto è importante in realtà la loro presenza durante la crescita del piccolo. Perchè il modo in cui la madre instaura la relazione con il proprio figlio, determina il modo in cui quest’ultimo, quando sarà più grande si relazionerà con i suoi coetanei e con la società in generale. Gli psicologi, dicono infatti, che tutti i bambini fin dalla nascita cercano in modo istintivo una relazione postivia e che trasmetta sensazioni di sicurezza. Tutto questo sta alla base dei legami affettivi che ognuno dei bambini avrà in futuro. Ma cosa più importante, attraverso questa relazione madre – figlio, avviene la costruzione del Sé.