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Guai in casa Lazio: la Figc ha emesso una sentenza che condanna il presidente biancoceleste e alcuni medici della squadra a due mesi di squalifica per aver falsificato gli esiti dei tamponi Covid.
Lazio, caso tamponi: squalifica per Claudio Lotito e alcuni membri dello staff
La Corte Federale della Figc – Federazione italiana giuoco del calcio – ha emesso la sentenza inerente processo bis per il caso-tamponi che vede protagonista la società biancoceleste con sede a Roma.
La Procura ha punito i medici della Lazio, Rodia e Pulcini, che hanno ricevuto 5 mesi di inibizione e il presidente del club dell’aquila, Claudio Lotito, che ha ricevuto 2 mesi di squalifica. Inoltre sono stati inflitti 50 mila euro di multa alla società.
Lazio, caso tamponi: il ricorso per la squalifica di Lotito
Inizialmente le sanzioni erano state peggiori: Lotito, infatti, era stato condannato a una squalifica di 7 mesi e successivamente punito – per via dell’inasprimento della pena voluto dalla Corte Federale – con 12 mesi di inibizioni.
Con le sanzioni originarie (12 mesi) sarebbe stato automaticamente sollevato dall’incarico di consigliere Federcalcio, dato che la rimozione è istantanea in caso di squalifica per 10 o più mesi.
Lazio, caso tamponi e squalifica Lotito: il comunicato della Figc
La sentenza è stata emessa attraverso un comunicato ufficiale della federazione calcistica italiana:
«La corte presieduta da Marco Lipari, chiamata dal Collegio di Garanzia del Coni ad effettuare una nuova valutazione della misura della sanzione sul “caso tamponi” legato alla Lazio, ha parzialmente accolto i reclami proposti dal presidente del club, Claudio Lotito, dai medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia e dalla S.S. Lazio, determinando la sanzione in 2 mesi di inibizione per Lotito e in 5 mesi di inibizione per Pulcini e Rodia. La società biancoceleste è stata sanzionata con 50mila euro di ammenda».